tranquillo
agg. [dal lat. tranquillus (forse affine a quies «quiete»)]. – 1. Che è in stato di calma, di quiete. a. In senso fisico, di acqua, aria non mossa, non agitata: il mare, oggi, è t.; il lago, dopo la tempesta, è tornato t.; un’aria t., senza vento; per vetri trasparenti o tersi O ver per acque nitide e tranquille (Dante); di luogo, silenzioso, quieto, in cui non si è disturbati: è un albergo t., in mezzo al bosco; cercava un angolo t. in cui leggere il giornale; di persona, che non si agita, non si muove: sedeva in poltrona t. e pacifico. b. In senso morale e spirituale, non turbato da preoccupazioni, ansie, timori, ecc.: avere la coscienza t.; vivere con animo t.; cercare un lavoro t.; sognare un avvenire t. (anche sotto l’aspetto economico). Riferito a persona, talvolta con valore più limitato per indicare soltanto la sicurezza di qualche cosa: stia t., vada t.; sia t. che tutto sarà fatto come desidera; sull’esito dell’esame sono tranquillo. c. In usi estens. e fig., pacifico, non litigioso o bellicoso: un uomo t.; è gente t.; popolazioni t.; di animali, quieto, calmo, e quindi, se da tiro o da sella, che non espone a pericoli con la sua vivacità o le sue bizzarrie: è un cane t.; è un cavallo t. (o una bestia t.), puoi montarlo, o guidarlo, con sicurezza; analogam. di un veicolo: un’automobile t., le cui prestazioni non richiedono una guida impegnativa; d’altre cose: la bella dea che in riva d’Arno Sacrasti alle tranquille arti custode (Foscolo), alle arti della pace (ma in altra redazione delle Grazie, Inno I, v. 17: alle belle arti). Con riferimento più astratto, sereno, non agitato o turbato: il malato ha passato una nottata t.; dormi sonni t., come formula d’augurio. 2. Didascalia musicale che prescrive un’esecuzione calma e quieta. ◆ Avv. tranquillaménte (v. la voce).