tranche
〈trãš〉 s. f., fr. [der. di trancher «tagliare»]. – Taglio, pezzo, fetta. Il termine si usa talvolta anche in Italia con i seguenti sign. particolari: 1. a. Nel linguaggio gastronomico o alberghiero, fetta di una vivanda o di una preparazione culinaria (carne o pesce o anche torta): una t. (o, italianizzato, una trancia) di dentice ai ferri. b. Nel mercato finanziario, quota o lotto di una maggiore quantità di titoli pubblici o privati da emettersi in più riprese o in diversi mercati esteri. c. estens. Ciascuna delle unità in cui si può suddividere un insieme, soprattutto con riferimento a somme di denaro, raro con sign. più generico: una t. degli investimenti; la prima t. dell’inchiesta. 2. Nel linguaggio della critica, l’espressione t. de vie 〈trãš dë vi〉 (propr. «fetta di vita») adottata in partic. dai naturalisti francesi del sec. 19°, indica la descrizione (narrativa, figurativa, teatrale, cinematografica), il più possibile realistica e oggettiva, di un aspetto concreto della realtà, colto in un momento ben preciso così come si presenta all’osservazione dell’artista.