trampolino
s. m. [der. di trampolo]. – 1. Nome di alcune attrezzature sportive che servono all’atleta per prendere uno slancio o ricevere una spinta. In partic., nella ginnastica, piano elastico orizzontale o inclinato usato per i salti; nel pallone con bracciale toscano e in quello piemontese, la pedana del battitore; nello sci, pista innevata sorretta da un’armatura di legno, ferro o cemento, che discende ripidamente descrivendo una larga curva fino a un breve tratto piano, dal quale lo sciatore si stacca per il volo; nello sci nautico, pontone rettangolare galleggiante ancorato al fondo, con piano inclinato, di legno duro levigato, immerso nell’acqua per la parte iniziale; nelle piscine, costruzione usata per i tuffi, in legno o duralluminio, leggermente elastica, ricoperta da una stuoia, o comunque resa antisdrucciolevole, che viene posta da 1 m a 3 m sul livello dell’acqua. È comune l’espressione fig. fare (o servire) da t. o da t. di lancio, a qualcuno, di persona o cosa che contribuisce notevolmente all’affermazione, al successo altrui. 2. In marina, su alcune unità militari portaeromobili, t. di lancio, denominazione della parte estrema prodiera del ponte di volo che, rispetto al normale piano orizzontale, si innalza bruscamente nel tratto terminale con una inclinazione compresa tra i 6° e i 12° allo scopo di facilitare l’involo dei velivoli imbarcati tipo STOL e STOVL. 3. In alcuni giochi sportivi, il termine indica una serie di tempi della competizione; così nel tamburello è la serie di due o tre giochi in cui una squadra sta alla battuta; nel pallone con bracciale toscano due giochi formano un trampolino, e cinque trampolini una partita classica.