tragittare
(ant. tragettare, traiettare) v. tr. [lat. tardo traiectare, der. di traiectus -us «tragitto, traghetto», che è da traicĕre, comp. di trans «oltre» e iacĕre «gettare»], letter. – Traghettare, portare da una sponda all’altra attraverso un fiume, un canale, un braccio di mare: Scipione tragittò l’esercito dalla Sicilia in Africa; a Pasqua e a Natale s’aveva sempre una gran folla da tragittare (Verga); Luisa s’era fatta tragittare in barca per quel breve tratto (Fogazzaro). Con compl. ogg. indicante il corso o lo specchio d’acqua che si traversa: le ombre che attendevano di tragittare lo Stige; nel rifl., con valore intr.: e quindi si tragitta Per mare alla cittade (Ariosto), di Rinaldo che da Ostia passa a Trapani; tornò poi vano il suo proposito di tragittarsi alle sette Isole (C. Cattaneo).