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tradire

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tradire


v. tr. [lat. tradĕre «consegnare», attraverso il sign. di «consegnare ai nemici», «consegnare con tradimento»; cfr. soprattutto l’uso assoluto del verbo tradĕre nel passo del Vangelo di Luca (22, 48) che parla della consegna di Gesù da parte di Giuda (Iesus autem dixit ei: Juda, osculo Filium hominis tradis), e poi di traditor riferito a Giuda in Marco 14, 44 (dederat autem traditor eius signum eis dicens ...), ma v. anche traditore] (io tradisco, tu tradisci, egli tradisce [ant. trade], ecc.). – 1. a. Venire meno ai proprî doveri più sacri, mancando alla fede debita o data, a impegni presi solennemente, alla fiducia che altri ha in noi; si accompagna di solito con un compl. ogg. che indica la persona o l’istituto ai cui danni avviene tale mancanza: t. la patria, lo stato; t. il proprio partito, la causa per cui si è combattuto, i proprî ideali; t. un amico, i compagni di lotta, gli alleati; oppure la natura del vincolo che si viola: t. il mandato ricevuto, il proprio dovere, la fiducia altrui, ecc.; t. il segreto, un segreto, un geloso segreto, rivelare o divulgare cosa che si doveva tener segreta. Nell’uso ant., con un compl. indiretto indicante l’oggetto del tradimento: se ’l conte Ugolino aveva voce D’aver tradita te de le castella (Dante), consegnando le «castella» ai nemici. In partic., mancare alla fedeltà verso il coniuge o la persona cui si è sentimentalmente legati. b. Con uso assol., commettere un tradimento: non è capace di tradire; non posso fidarmi di chi ha già tradito una volta; nel cerchio minore ... Qualunque trade in etterno è consunto (Dante). 2. estens. a. Deludere, agendo in modo contrario all’interesse, all’aspettativa, alla convenienza: t. l’aspettazione altrui, fare cosa contraria o dare risultati molto inferiori al previsto; analogam., t. la propria fama, fare cosa indegna di sé, della propria reputazione; t. la verità, occultarla o falsarla; t. un autore, un testo, interpretarlo o tradurlo in modo da falsarne il pensiero. Con sogg. di cosa: se la memoria non mi tradisce, se non mi inganna; la parola ha tradito il suo pensiero, ha alterato il suo reale intendimento; le apparenze lo tradiscono, lo fanno apparire peggiore di quello che è. Nell’uso fam.: un vino che tradisce, che sembra leggero e poi dà alla testa. b. Palesare persona o cosa che vorrebbe o dovrebbe restare nascosta: t. sé stesso, o tradirsi, rivelare involontariamente la propria presenza, o, più spesso, manifestare involontariamente sentimenti, pensieri o intenzioni che si volevano tenere celati: ha sostenuto la sua innocenza senza mai tradirsi; e in genere, manifestare, mostrare, far conoscere: ha ascoltato impassibile senza t. il suo disappunto; parlò per due ore di seguito senza t. la minima stanchezza; e con soggetto della cosa che serve a rivelare: deve controllarsi attentamente: basterebbe un nonnulla a tradirlo; solo il pallore del volto tradiva la sua preoccupazione. 3. letter. ant. Consegnare proditoriamente: tradirono la città, i castelli al nemico. ◆ Part. pass. tradito, anche come agg.: una moglie tradita; sentirsi tradito.

Sinonimi e contrari
tradire
tradire [lat. tradĕre "consegnare", attraverso ilsign. di "consegnare ai nemici", "consegnare con tradimento"] (io tradisco, tu tradisci, egli tradisce [ant. trade], ecc.). - ■ v. tr. 1. [venire meno ai propri doveri, mancando a impegni presi...
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