traboccare1
traboccare1 v. intr. [dal provenz. trabucar, der. di buc «ventre», incrociato con bocca] (io trabócco, tu trabócchi, ecc.; aus. essere, soprattutto quando il soggetto del verbo è il liquido che si riversa, avere quando soggetto è il recipiente). – 1. a. Di liquido, fuoriuscire dalla bocca del recipiente: il brodo traboccava dalla pentola; mi si rechi vin de’ regni d’Arno ... Ma che il vaso colmando indi trabocchi (Chiabrera); del recipiente, riversare dall’orlo il liquido sovrabbondante: la vasca si era riempita d’acqua così da t.; è la solita goccia che fa traboccare il vaso (frase usata per lo più in senso fig.); per estens.: L’elce che par di mèl tutta trabocchi (Poliziano). In usi fig.: la tua città ch’è piena D’invidia sì che già trabocca il sacco (Dante); soprattutto con riferimento a piena di affetti o di sentimenti che non si riesce a contenere: il suo cuore traboccava di gioia; l’ira traboccò; come seppe che egli era ammalato, ... sentì t. la propria tenerezza (De Roberto). b. Con uso trans., raro, riversare, versare fuori: onde conven ch’eterne Lagrime per la piaga il cor trabocchi (Petrarca). 2. non com. Uscire dagli argini o dalle rive, riferito a corsi e specchi d’acqua in piena: il fiume, o il lago, ha traboccato. 3. a. letter. Cadere d’un tratto battendo violentemente il corpo o anche il volto sul terreno o il pavimento: nel metter piede sulla scala chiara, traboccò a terra, vi giacque un momento (Fogazzaro); più genericam., cadere, riversarsi sopra: per poco non gli traboccò addosso, giù tutta in un fascio (Pirandello). b. raro. Di navi e imbarcazioni, capovolgersi. c. Di bilancia, piegare, pendere dalla parte di uno dei piatti: l’aggiunta del peso ha fatto t. la bilancia; spesso fig., far t. la bilancia, decidere, far risolvere col proprio intervento in un senso determinato una situazione incerta. d. ant. Di moneta, avere peso superiore al previsto. ◆ Part. pres. traboccante, anche come agg.: bicchieri traboccanti; bottacci di malvagia e di greco e d’altri vini preziosissimi traboccanti (Boccaccio); frequente in senso fig.: avere il cuore traboccante di gioia, di tenerezza.