tosare
toṡare v. tr. [lat. *tonsare, formato dal part. pass. tonsus: v. toso] (io tóṡo, ecc.). – 1. a. Tagliare il vello alle pecore, per ricavarne la lana, e anche ad altri animali a pelo lungo: è il momento di t. le pecore; portare a far t. il cane. b. Riferito a persone, tagliare i capelli piuttosto corti (meno che rapare): è un colonnello all’antica, ha fatto t. tutte le reclute; me li tagli un po’ corti, i capelli, ma non mi tosi! c. fig. T. come una pecora (e semplicem. tosare), spogliare del denaro con imposte gravose, con prezzi troppo alti, ecc. (cfr. l’analogo uso di pelare): e questo Lucrano, uomo sì arrogante, toserò come una pecora (Ariosto). 2. a. Potare siepi, spalliere, serie di piante, in modo che presentino una superficie piana e uniforme. b. Tagliare corta, radere l’erba di prati e parchi. c. Sinon. raro di raffilare, cioè pareggiare i margini delle pagine di libri e altri stampati da rilegare. d. ant. Ridurre il valore intrinseco delle monete, in genere limandole. e. Radere il formaggio con il filo, quando è fresco, in modo da sottrarre una parte alle singole forme: se tu non toserai più il formaggio, a me non me ne importa nulla di quello che mi hai detto (Verga). ◆ Part. pass. toṡato, anche come agg.: lana tosata, ottenuta per tosatura dalle bestie vive; moneta tosata.