torpido
tòrpido agg. [dal lat. torpĭdus, der. di torpēre «essere torpido»]. – 1. Che ha temporaneamente perduto la prontezza dei riflessi e dei movimenti, riferito al corpo o a parti del corpo: avere le membra torpide. Più genericam., lento, pigro, fiacco, riferito sia ai movimenti del corpo sia alle facoltà intellettuali e morali: mente, intelligenza t., ingegno t., volontà t.; Torpido per natura, e impazïente D’ogni pastoia (Giusti); i poliziotti oziavano, con l’occhio t. che non vede niente (I. Calvino). Con valore attivo, poet., che rende torpido: a lui nel reo cuore germoglia Torpida la selva di barbarie (Carducci). 2. Nel linguaggio medico, di ulcera o altra lesione o manifestazione patologica che mostra scarsa tendenza a guarigione. ◆ Avv. torpidaménte, con torpidezza o torpore: starsene torpidamente disteso al sole.