torpere
tòrpere v. intr. [dal lat. torpēre «essere torpido»], letter. – Essere o restare intorpidito: Di che pensando ancor m’aghiaccio e torpo (Petrarca); fig., giacere nel torpore morale, starsene neghittoso: Né soffrir ch’egli torpa in vil riposo, Ma rendi insieme la sua gloria ad esso (T. Tasso); più genericam., anche di altre forme di vita, giacere in stato di torpore fisico o vegetativo: il rospo che sotto alla zolla torpe da cent’anni (E. Cecchi). Il verbo s’incontra usato soltanto nella forma del pres. indic. e cong. (ma v. anche torpente); l’infinito stesso non è documentato in autori.