torbida
tórbida s. f. [femm. sostantivato dell’agg. torbido]. – 1. Materiale alluvionale di piccole dimensioni, trasportato in sospensione dai corsi d’acqua in quantità che varia moltissimo con lo stato di magra o di piena dei fiumi, con la natura dei terreni su cui scorrono e con la portata media. Il termine si usa anche per indicare una qualsiasi sospensione di un solido in un liquido; in partic., il minerale e la ganga trascinati in sospensione da una corrente d’acqua nei cantieri di arricchimento dei minerali. Correnti di torbida, flussi subacquei di materiali solidi in sospensione, che si originano in seguito a smottamenti e frane, spec. della scarpata sottomarina, per cui si verifica un trasporto di materiale incoerente dalla piattaforma continentale alle pianure abissali. Coefficiente di torbida, il rapporto fra la portata solida trasportata in sospensione e quella liquida di un corso d’acqua. 2. Nella tecnica, denominazione generica di sospensione costituita da particelle solide molto fini disperse in un liquido; in tecnologia chimica, è detto reattore a torbida un reattore in cui i reagenti, liquidi o gassosi, vengono a contatto con un catalizzatore solido tenuto in sospensione in un liquido disperdente (inerte o anch’esso reagente).