topico
tòpico agg. [dal lat. tardo topĭcus, gr. τοπικός, der. di τόπος «luogo»] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica antica, che riguarda l’invenzione degli argomenti, cioè dei mezzi dialettici con cui condurre un’argomentazione: arte t., lo stesso che topica s. f. (v. topica2, nel sign. 1); gli scritti t. di Aristotele, di Cicerone, di Boezio (sostantivato, i Topici, traduz. del titolo greco, Τὰ τοπικά, dell’opera aristotelica); luogo t., tema generale o schema tipico di argomentazione a cui si può ricorrere per la discussione di casi particolari; con sign. più generico, metodo d’argomentazione: questo non mi par buon luogo t. per persuader la nobiltà di tale strumento (Galilei); l’espressione luogo t. (che del resto è pleonastica) è stata anche adoperata come sinon. di luogo comune, nel sign. filosofico originario e in quello moderno. 2. Che riguarda il luogo, locale. In partic.: a. Data t., la parte della data che dà indicazione del luogo, distinta dall’indicazione cronologica. b. In medicina e farmacologia, medicamento t., preparato t. (e spesso, come s. m., un topico), medicamento o rimedio per uso locale (impacchi, cataplasmi, gengivarî, liquidi per pennellature, ecc.); anestesia t., l’anestesia locale, in contrapp. all’anestesia generale; terapia t., che riguarda un limitato distretto dell’organismo, per lo più cutaneo o mucoso. c. In ostetricia, gravidanza t., la gravidanza che si svolge con lo sviluppo del prodotto di concepimento nell’utero; è il contrario di ectopico, cioè della gravidanza extrauterina. d. In psicanalisi, punto di vista t. (o topografico), quello per cui, nella descrizione di un processo psichico, si pone mente alle «istanze» dell’apparato psichico (Io, Es, Super-Io) entro le quali esso si svolge. 3. Per estens. dai sign. che l’aggettivo ha nella logica e nella medicina, si è svolto quello di «specifico, significativo, particolarmente adatto»; di qui, nell’uso letter., anche le accezioni di «decisivo, risolutivo, di fondamentale importanza per gli sviluppi successivi»: ora t., momento topico. ◆ Avv. topicaménte, non com., da un punto di vista topico, specifico, adatto al caso particolare, e sim.: i furti, gli imbrogli, le usure (non più frequenti, né più gravi che altrove, ma più scoperti, più – per usare un termine topicamente improprio – «alla luce del sole») erano esercitati dai mercanti, e più dalle mercantesse, con un’abilità addirittura sublime (Saba).