top
〈tòp〉 s. ingl. (propr. «vetta, cima»; pl. tops 〈tòps〉), usato in ital. al masch. – 1. Nell’industria tessile, il semilavorato di lana costituito dal nastro pettinato risultante dall’operazione di pettinatura; anche, il nastro di fibre sintetiche lavorato con il sistema della lana. 2. Nella moda femminile, indumento costituito da un corpettino molto scollato davanti e dietro, senza maniche e spesso senza spalline (v. anche topless). 3. Con funzione attributiva, la parola compare in alcune locuz. inglesi di uso internazionale, di cui le più note saranno qui registrate al loro luogo alfabetico: top rate, top secret, top weight. 4. Il termine, sia con funzione attributiva, sia con uso di sostantivo autonomo, si è inoltre largamente diffuso nella stampa italiana, spec. in quella periodica e nelle cronache mondane, per indicare posizione di preminenza, o il vertice, il grado massimo, il posto più elevato in una categoria di persone, di cose, di prodotti, di manifestazioni e sim., come appare dai seguenti esempî (oltre che dalle locuzioni che, per essere molto note, vengono registrate al loro luogo): la top class degli aerei di linea, la prima classe; le signore top dell’alta borghesia milanese; i film top della settimana; disco, o cantante, che ha raggiunto il top nella classifica delle vendite; un uomo d’affari che in pochissimi anni ha raggiunto il top della carriera. 5. Nel linguaggio dell’arredamento, elemento orizzontale (di marmo, legno o altro materiale) che chiude superiormente le basi, e ha anche funzione di appoggio, usato in partic. nei mobili da cucina o da bagno a struttura modulare. 6. In fisica delle particelle, uno dei sapori di quark, di carica elettrica pari a 2/3 di quella del protone, dotato del numero quantico di truth e di simbolo t, la cui esistenza, prevista teoricamente, è stata dimostrata nel 1994-95; è così chiamato in quanto associato in un doppietto al quark bottom (v. bottom).