too big to fail
loc. s.le e agg.le Relativo a banca, istituto creditizio, impresa considerati di interesse tanto rilevante da non poter essere abbandonati alla propria sorte dalla mano pubblica in caso di rischio di fallimento. ◆ Se però si riduce la garanzia, si può favorire uno spostamento dei depositi dai ‘piccoli buoni’ ai ‘grandi cattivi’, in base al ragionamento ‘too big to fail’, come si dice in America, ossia che se le banche sono troppo grandi non possono essere fatte fallire. (Carlo Clericetti, Repubblica, 6 dicembre 1991, p. 8, Affari & Finanza) • Nell’83 è entrato alla Continental Illinois National Bank di Chicago, dove ha curato i rapporti con la clientela corporate: compito non facile visto che già nell’84 Continental Illinois, allora la settima banca americana, era tecnicamente fallita e si è salvata soltanto grazie all’intervento del governo federale, che l’ha nazionalizzata in base al famoso principio Tbtf (Too big to fail, troppo grande per fallire). (Elena Comelli, Corriere della sera, 20 settembre 2004, Corriere Economia, p. 7) • [tit.] A metà 2011 le norme sul «too big to fail» (Sole 24 Ore.com, 20 ottobre 2010, Notizie).
Dall’espressione ingl. too big to fail (‘troppo grande per fallire’).