titubare
v. intr. [dal lat. titubare, voce di formazione espressiva] (io tìtubo, ecc.; aus. avere). – 1. poet. Vacillare, oscillare: come annosa e valida Quercia, che sia ne l’alpi esposta a Borea, S’or da l’uno or da l’altro de’ suoi turbini È combattuta, si scontorce e tìtuba (Caro). 2. fig. Essere incerto, indeciso, esitare prima di prendere una decisione: rispose senza titubare; il giudice si accorse che il testimone titubava; ma anche in questo senso non è d’uso molto frequente e tende a sostituirsi, spec. nel presente indic. e cong., con le perifrasi essere, mostrarsi titubante. ◆ Part. pres. titubante, molto frequente con valore di agg.: lo vidi un po’ titubante; Titubante ombra dei fili tranviari Sull’umido asfalto (Ungaretti).