tipizzare
tipiżżare v. tr. [der. di tipo, prob. sull’esempio del fr. typiser]. – 1. Ridurre a tipo, mettere in rilievo i caratteri salienti, tipici, di qualche cosa: t. le forme, i caratteri stilistici di un’opera, di uno scrittore o di un artista. 2. Stabilire i tipi per produzioni industriali, costruzioni edilizie, ecc.; il termine, anche se talvolta usato come sinon. di normalizzare, ha in realtà un sign. più ampio, perché generalmente la definizione di un tipo non comporta una rigida determinazione delle caratteristiche di tutte le sue parti. 3. In biologia, sistemare in aggruppamenti tipici e relativamente omogenei individui, tessuti o costituenti ematici in base a ben definite caratteristiche (immunologiche, genetiche, fisicochimiche, ecc.); è particolarmente importante per gli accertamenti relativi a trapianti di organi (v. tipizzazione). ◆ Part. pass. tipiżżato, anche come agg., nei varî sign. del verbo. Con accezione partic., in paleografia, detto di scritture e loro elementi che abbiano raggiunto un alto grado di formalizzazione e canonizzazione.