tino1
tino1 s. m. [lat. tīnum] (pl. -i; tosc. ant. o pop. le tina). – 1. Recipiente di legno (castagno, quercia, larice, abete, ecc.), costituito da doghe tenute insieme da cerchiature di ferro, destinato a contenere le uve pigiate durante la fermentazione alcolica tumultuosa, di forma generalmente a tronco di cono diritto, di piccola convergenza, più raramente cilindrica o a tronco di cono rovesciato: per le vie del borgo Dal ribollir de’ tini Va l’aspro odor de i vini L’anime a rallegrar (Carducci). Tipi particolari di tini sono il tino-botte, utilizzato oltre che per la fermentazione dell’uva anche per la conservazione del vino, e la botte-tino, di legno pregiato (rovere, ecc.), con uno sportello superiore e uno inferiore, usata per la conservazione e l’invecchiamento del vino. Il tino tradizionale in legno per la fermentazione dell’uva è sempre più spesso sostituito, spec. nella vinificazione industriale, da vasi vinarî di cemento armato o di acciaio. 2. Nome di varî recipienti di forma simile, usati per altre operazioni tecnologiche: tini per la tintura di fibre tessili; t. mescolatore, nell’industria cartaria, lo stesso che vasca olandese (v. olandese, nel sign. 3); tini delle miniere di zolfo, vasconi rettangolari formati da tavolame, lunghi anche centinaia di metri e larghi da 50 a 60 metri, nei quali, con particolare tecnica, si fa consolidare lo zolfo fuso. In metallurgia, forno a tino, la camera interna di forma cilindrica o tronco-conica ad asse verticale in cui vengono caricati a strati alterni il materiale ferroso e il combustibile. 3. Coloranti al tino, nell’industria tessile, composti insolubili del gruppo dell’indaco e dell’antrachinone che, prima dell’assorbimento sul supporto, vengono solubilizzati mediante riduzione a leucoderivati (un tempo l’operazione si faceva in tini in cui si creava un ambiente riducente lasciandovi putrefare materiale organico); dopo l’assorbimento il colore viene ripristinato e fissato mediante esposizione del supporto a un ambiente ossidante. ◆ Dim. tinèllo; spreg. tinùccio; accr. ti-nóne; pegg. tinàccio.