tinca
s f. [lat. tardo tĭnca, di origine ignota]. – 1. Pesce teleosteo della famiglia ciprinidi (lat. scient. Tinca tinca), comune nelle acque dolci dell’Europa e dell’Asia occid., diffuso anche in Italia, nelle acque stagnanti a fondo melmoso: ha corpo alto, compresso, coperto di squame piccole, molto aderenti, e due bargigli ai lati della bocca; di colore bruno verdastro, può raggiungere i 30-35 cm di lunghezza e i 5 kg di peso; è molto apprezzato per le sue carni e si presta bene all’allevamento negli stagni. 2. In anatomia, muso di tinca, il segmento intravaginale del collo dell’utero. 3. Nel gergo di teatro, attore che, pur essendo spesso presente in scena, ha poche battute da dire e scarsa importanza per l’azione. 4. Non dare né in tinche né in ceci, ant. modo prov. tosc., essere smemorato o irresoluto, non approdare a nulla. ◆ Dim. tinchétta e tinchettina, tinchina, tincolina, e tincolino m. (nel modo prov. tosc.: come disse la tinca ai tincolini: noi siam fritti!); accr. tincóne m. (v.).