tesa
tésa s. f. [der. di tendere, part. pass. teso]. – 1. a. L’azione, l’operazione del tendere, quasi esclusivam. con riguardo alle reti per uccellare, e per estens. anche alla sistemazione di altre trappole e dispositivi di caccia: la t. delle reti, la t. del paretaio (anche assol.: fare la t.). Con senso concr., le reti stesse e gli altri allettamenti e dispositivi messi in opera per la caccia, e anche il luogo, il tratto di terreno dove si tendono le reti e si dispongono le trappole: andare alla t.; avere una buona tesa. b. Nelle reti da pesca, tratto di rete formato di più panni. c. ant. o letter. Tensione: Come balestro frange, quando scocca Da troppa t., la sua corda e l’arco (Dante); si franse, Per troppa t., l’arco (Giusti). 2. La parte del cappello che sporge inferiormente dalla cupola, circondandola tutto in giro o anche per un tratto (detta anche ala o, meno comunem., falda): cappello a t. stretta, larga (anche al plur., cappello a larghe t.), a t. orizzontale, a t. rovesciata; abbassare la t. sugli occhi; analogam., la t. d’un berretto, limitata alla parte anteriore, e detta anche visiera. 3. Unità di misura di lunghezza usata in Italia e in Francia prima dell’adozione del sistema metrico decimale (così chiamata perché pari, all’incirca, all’apertura delle braccia distese, sign. con cui la parola si è conservata in antropometria). In Piemonte valeva generalmente 1,714 m; la toise francese equivaleva a 6 piedi parigini ossia a 1,949 m; ma, dal 1812 al 1840, rimase accanto alle misure decimali col valore convenzionale di 2 metri. ◆ Accr. tesóna, solo nel sign. 2, tesa di un cappello spropositatamente larga.