terzo /'tɛrtso/ num. ord. [dal lat. tertius, der. di tres "tre"]. - ■ agg. [che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre: il mio t. figlio; poltrona di t. fila] ● Espressioni: terza età → □; terzo stato → □. ■ s. m. 1. (f. -a) [una terza persona, cioè una persona diversa dalle due considerate: sarebbe opportuno sentire il parere di un t., che sia estraneo alla questione] ≈ ‖ altri, altro, (ant.) altrui, qualcun altro. ● Espressioni: pop., il terzo e il quarto [varie persone: non c'era bisogno di andare a lamentarsi col t. e col quarto!] ≈ l'uno e l'altro, questo e quello, tizio e caio. 2. (estens.) [al plur., le altre persone: non vorrei farlo sapere a t.] ≈ altri. 3. (giur.) [qualunque persona diversa dal soggetto che agisce: confessione fatta a un t.] ≈ altri, altro, (ant.) altrui. □ terza età [periodo della vita umana che va dai 60 anni in poi] ≈ (lett.) canizie, senilità. ↑ tarda età, vecchiaia, vecchiezza. ↔ gioventù, giovinezza, verde età. □ terzo stato [categoria sociale che possiede i mezzi di produzione ed esercita il potere economico e politico e, in Francia e in qualche altro paese, prima della Rivoluzione, la parte della società costituita da quanti non rientravano nei due ceti superiori] ≈ borghesia, ceto medio, classe media. ↔ clero, nobiltà.