tenue
tènue agg. [dal lat. tenuis, che ha la stessa radice di tendĕre «tendere»]. – 1. Sottile, di limitato spessore: un calice retto da un t. stelo; un t. velo; un t. strato di vernice. Più frequente in usi e sign. estens., di scarsa densità, consistenza o intensità: un t. vapore; il cielo era coperto da una nebbia t.; un t. profumo; di colore o di luce, non vivo, pallido: un rosa t.; un t. rossore; un t. bagliore. In usi fig., esiguo: una t. speranza, non molto fondata; una t. pena, non grave; di scarso effetto: un t. purgante, non drastico; di poca importanza, di scarso rilievo: ha portato un t. contributo a quegli studî; Lascia che il vulgo di sì t. cure Le brevi anime ingombri (Parini). 2. a. In anatomia umana, intestino t. (o semplicem. tenue s. m.), la porzione dell’intestino compresa tra lo stomaco e il cieco, lunga più o meno 7 m e con calibro di circa 3 cm, che appare come un tubo muscolo-membranoso appiattito quando è vuoto, cilindrico quando è pieno di gas o di alimenti. b. In linguistica, consonante t., o assol. tenue s. f., consonante articolata con scarsa tensione muscolare dell’apparato di fonazione; sono in partic. così chiamate, secondo la terminologia dei grammatici latini, le consonanti occlusive sorde (p, t, k). Nella fonologia dell’italiano, consonante di grado t. (o debole), ogni consonante breve con tensione debole o molle (v. anche grado1, n. 3 f): sono tali le consonanti iniziali di sillaba precedute (nella stessa frase fonetica) da vocale (es. r di caro, di la riva) e si contrappongono anche fonologicamente alle consonanti di grado rafforzato (es. rr di carro, di a riva). ◆ Avv. tenueménte, in modo tenue: i colori tenuemente sfumati.