temporale1
temporale1 agg. [dal lat. temporalis, der. di tempus -pŏris «tempo»]. – 1. a. Di tempo, che riguarda il tempo, soprattutto in senso linguistico e grammaticale: avverbî t., più comunem. detti avverbî di tempo; caso t., in alcune lingue, caso (e relativo suffisso) che esprime il collocarsi di un evento in un determinato punto o spazio del tempo (per es., in ungherese, karácsonyi-kor «a Natale»). In partic., proposizioni t., le proposizioni subordinate che esprimono una nozione di tempo: in italiano sono introdotte dalle congiunzioni quando, allorché, mentre, finché (dette appunto congiunzioni t.) e dalle locuz. prima che, dopo che, appena che, ecc., quando hanno forma esplicita (per es.: «Quando sono in vacanza, dimentico tutti i pensieri»; «Mi ha cercato qualcuno, mentre ero fuori?»; «L’avevo capito da me, prima ancora che tu me lo dicessi»); nella forma implicita, invece, possono esprimersi con il participio passato (preceduto o no da appena, dopo), con il gerundio, con l’infinito preceduto dalle prep. in, a, su o dalle locuz. prima di, dopo di, o anche dal solo dopo (per es.: «Appena ricevuto il telegramma, sono partito»; «Entrando, si guardò intorno»; «Mi sono accorto dell’errore solo nel contare i soldi», o «dopo aver contato i soldi»). b. Nel linguaggio scient. e in partic. in fisica, relativo al tempo: variabile t., il tempo stesso, quando compare nelle equazioni che esprimono le leggi fisiche; derivata t., la derivata rispetto al tempo; evoluzione t. di un sistema, la variazione dello stato del sistema in funzione del tempo; per coordinata t., orizzonte t., invarianza t., inversione t., si veda il n. 1 di tempo. 2. Nel linguaggio eccles., che dura un periodo di tempo limitato, o in genere che appartiene al tempo, in contrapp. a ciò che è eterno, perpetuo: pene t., quelle del purgatorio, contrapposte alle pene eterne dell’inferno: il temporal foco e l’etterno Veduto hai, figlio (Dante); quindi, che appartiene al mondo, alla vita terrena, in contrapp. a ciò che è spirituale e perciò stesso eterno: vita t., la vita terrena; i beni t.; la potenza, la gloria t.; Platone, de li beni t. non curando, la reale dignitade mise a non calere (Dante); «Ma voi», proseguì e concluse il cardinale, «non avete visto, non avete voluto veder altro che il vostro pericolo t.» (Manzoni). In partic., potere t., il potere politico del papa, soprattutto in quanto si eserciti su possedimenti territoriali; analogam., governo t., dominio t., giurisdizione t., ecc. Con l’uno o con l’altro sign., l’agg. è talora sostantivato: curano più il t. che lo spirituale. 3. Liturgia t., o anche soltanto il temporale s. m., la parte più importante dell’anno liturgico: ha per centro il triduo pasquale e comprende il tempo di Avvento (con le solennità di Natale ed Epifania), Quaresima (che porta alla Pasqua di Risurrezione) e tempo pasquale (con le solennità di Pasqua, Ascensione e Pentecoste). Con questo sign., l’agg. deriva dalla corrispondente locuz. lat. del linguaggio liturgico, proprium de tempore (v. tempo, n. 3 b e, per la formazione dell’agg., cfr. santorale). 4. ant. Ore t. (o inuguali), ciascuna delle dodici ore nelle quali era diviso sia il giorno sia la notte, la cui lunghezza varia col variare delle stagioni, essendo le ore proporzionali alla durata del giorno e della notte; sono contrapposte alle ore uguali, che si ottengono con la divisione dell’intero giorno (compresa la notte) in ventiquattro parti uguali (cfr. anche temporario, n. 2). ◆ Avv. temporalménte, a tempo, nel tempo, non eternamente, oppure in senso temporale, contrapp. a spiritualmente.