temperato
agg. [dal lat. temperatus, propr. part. pass. di temperare (v. temperare)]. – Nei sign. che seguono (a eccezione del sign. 3), la variante temprato non è usata nella lingua odierna, ed è anche poco com. nella lingua ant. e letter.; tra le due forme vi è quindi minore alternanza di quella che si è notata per le due varianti del verbo temperare - temprare. 1. a. ant. Mescolato in giusta proporzione: vino t., mescolato con acqua, e quindi di forza attenuata. b. Moderato, non eccessivo, con riferimento alla temperatura, al clima, in quanto il caldo e il freddo sono equamente regolati: calore, freddo t.; la stagione è stata abbastanza t.; aprile t. non è mai ingrato (prov.). In climatologia, zone t., le due zone della superficie terrestre, comprese tra i tropici e i circoli polari, nelle quali il Sole non è mai allo zenit, caratterizzate dal clima t., ossia da temperature medie annue moderate, media escursione annua, forte escursione diurna-notturna, stagione invernale ben definita, piogge ben distribuite nell’anno in quantità variabile e con prevalenza nelle stagioni fredde. Clima t. caldo, lo stesso che clima subtropicale. c. Moderato, non eccessivo, detto del comportamento di una persona, delle manifestazioni di uno stato d’animo e sim.: una gioia, un’allegria t.; [il principe nuovo] debbe esser grave al credere e al muoversi, ... e procedere in modo temperato con prudenzia e umanità (Machiavelli); linguaggio t. (non com.), controllato, equilibrato; più raro, di altre cose, attenuato: viso, alquanto più lunghetto che tondo, di bella forma, con bianchezza non spiacevole ma temperata, quasi al bruno dechinando e da un vermiglio e grazioso colore accompagnato (Sannazzaro). d. In partic., di persona che si modera negli atti e nel soddisfacimento dei bisogni, degli istinti e impulsi, dei desiderî e degli appetiti, che ha la virtù della temperanza: essere t. nel mangiare, nel bere; un uomo molto t. (cfr. anche temperante); avere abitudini temperate. e. Poet., ant., che esprime temperanza, moderazione: E ’l segnor mi parea, benigno e mite, Risponder lei con viso t. (Dante). 2. In musica, che è in relazione con il sistema musicale moderno in cui è stato attuato il temperamento equabile della scala, cioè l’identificazione dei suoni alterati (do diesis con re bemolle, re diesis con mi bemolle, ecc.) che determina la divisione dell’ottava in dodici semitoni perfettamente uguali: suoni t., scale t.; strumenti t. (per es., Il clavicembalo ben temperato, titolo della celebre raccolta di preludî e fughe di J. S. Bach). 3. Di acciaio o vetro, a cui è stata data la tempra (in questo sign. è più usata la forma temprato: v. temprare). 4. Di matita, e anticam. della penna d’oca, a cui sia stata fatta la punta: lapis t., poco t., mal temperato. ◆ Avv. temperataménte, con temperanza, con moderazione: bere, parlare, vivere temperatamente; dilicatissimi cibi e ottimi vini temperatissimamente usando e ogni lussuria fuggendo ... si dimoravano (Boccaccio). Meno com. con il sign. 1 dell’agg.: acqua temperatamente calda (o fredda).