tasso3
tasso3 s. m. [lat. taxus]. – 1. In botanica, genere (lat. scient. Taxus) di piante tassacee, distribuite nell’emisfero settentr. con una decina di specie, di cui la più famosa, comunem. chiamata tasso (lat. scient. Taxus baccata), può raggiungere l’altezza di una ventina di metri e diametro notevole in esemplari molto vecchi di 1000 o più anni; ha chioma di color verde scuro e forma tozza, piramidale, con rametti terminali spesso penduli; le foglie lineari e acute, non pungenti, appiattite, sono lunghe da 1 a 3 cm, con nervo centrale prominente. È specie dioica con stami peltati riuniti in piccoli gruppi all’estremità di assi molto corti; gli ovuli solitarî sono portati da brattee terminali fertili accompagnate da una brattea sterile che, divenuta carnosa, formerà l’arillo; il seme, ovoidale e lungo meno di 1 cm, è avvolto alla base dall’arillo a coppa, solitamente di colore rosso intenso, commestibile (mentre i semi sono velenosi). Pianta sciafila e preferenzialmente calcicola, che vive bene anche in piena luce, è diffusa nell’Europa settentr. e nelle zone montuose della regione mediterranea (coltivata anche come pianta ornamentale), presente sporadicamente in Italia nei boschi di latifoglie, nelle faggete e nelle abetine, tra i 900 e i 1800 m di altezza. È noto anche col nome di albero della morte, per la falsa credenza che fosse nocivo dormire alla sua ombra. 2. Il legno che se ne ricava, di colore rosso bruno, ricco di venature, molto duro ed elastico, pesante e compatto, ben lavorabile e lucidabile, viene usato per lavori di tornitura e di ebanisteria.