tarocco1
taròcco1 s. m. [etimo incerto] (pl. -chi). – 1. Ciascuna delle 22 carte figurate riproducenti particolari personaggi (l’Eremita, il Diavolo, l’Angelo, ecc.) o allegorie (la Forza, la Giustizia, ecc.), ordinate con i numeri da 0 a XXI, che, unite a quattro serie di 10 (o meno) carte numerali più 4 figure ciascuna, servono a fare il gioco di carte detto appunto dei tarocchi; inventato in Italia nel Trecento e affermatosi nel Rinascimento anche fuori d’Italia, è giocato in tre o in quattro giocatori con numerose varianti, ciascuna delle quali con regole proprie: giocare, fare una partita ai tarocchi; un accanito giocatore di tarocchi; il mazzo dei t., complessivamente, il mazzo che comprende le 22 figure e le carte dei quattro semi. Per indicare il gioco, talvolta è usato il sing.: il t. di Lombardia (anche nella forma del dim.: il tarocchino di Bologna); più spesso però tarocco indica la singola carta figurata: i titoli e la ricchezza avran sempre in saccoccia il ventun di tarocco (Rovani), come a dire la carta vincente (anche se, in realtà, il XX, cioè l’Angelo, supera il XXI, cioè il Mondo). Più tardo (fine sec. 18°), rispetto all’uso ludico, è l’uso divinatorio dei tarocchi, ancora praticato. 2. estens., gerg. Truffa, contraffazione e sim., e, anche, la merce stessa contraffatta: ti hanno rifilato un tarocco.