tardivo
(ant. tardìo) agg. [lat. *tardivus]. – 1. Che viene o avviene tardi, soprattutto con riferimento a fatti stagionali, a cicli di sviluppo e di produzione: semine t., frutti t., fioritura t.; legno t., il legno che si forma verso la fine del periodo vegetativo (sinon. di estivo); sviluppo psichico t., ritardato (quindi, bambini t., un ragazzo t., e sim.). In partic., in ostetricia, parto t., quello che si verifica oltre il termine della gestazione; nell’industria casearia, formaggio t., formaggio grana parmigiano-reggiano fabbricato nel mese di ottobre e nella prima decade di novembre, cioè nel periodo ultimo del ciclo produttivo. 2. Che viene troppo tardi per essere efficace: un provvedimento t.; scuse tardive; la seconda maturità è un frutto amaro e t., a volte tossico, ricco di acidi che hanno il potere di trasformare una fotografia a colori in una radiografia (Giuseppe Pontiggia). ◆ Avv. tardivaménte, con tardività, troppo tardi: pentirsi tardivamente.