tangente1
tangènte1 agg. e s. f. [dal lat. tangens -entis, part. pres. di tangĕre «toccare»]. – 1. agg. In geometria, di ente (retta, linea, piano, superficie, ecc.) che abbia un particolare comportamento con altro ente, definito caso per caso, e che riguarda comunque l’intersezione dei due enti considerati (che si dicono anche tra loro tangenti); per es., una retta è tangente a una circonferenza se ha con questa un solo punto in comune (detto punto di contatto); due curve si dicono tangenti in un punto P se ammettono la stessa retta tangente in P. Storicamente, la determinazione delle rette tangenti a una curva è uno dei problemi all’origine dell’analisi infinitesimale. 2. s. f. a. In geometria, sinon. di retta tangente. Metodo delle tangenti, metodo per trovare valori approssimati delle soluzioni di un’equazione, che si applica quando non si è in grado di determinare i valori esatti delle soluzioni stesse. È frequente, anche nell’uso com., l’espressione per la t., cioè lungo la linea tangente: quando la Terra si movesse, i tiri orientali riuscirebber sempre alti, ... dovendo, come par verisimile, muoversi la palla per la t. (Galilei); di qui le locuz. fig., scherz., filare per la t., andarsene in fretta e di nascosto, svignarsela, ritirarsi alla chetichella, e partire o schizzare per la t., deviare dal tema proposto, dall’argomento in questione, con continue digressioni, perché non si vuole o non si sa affrontarlo (con altro sign., partire per la t., prendere impetuosamente l’avvio in un discorso, in una digressione, o perdere il controllo di sé, dare in escandescenze, e sim.). b. In trigonometria, t. di un angolo α (indicata con tang α, ovvero con tan α, o anche con tg α o tn α), funzione trigonometrica uguale al rapporto tra il seno e il coseno dell’angolo α (e quindi uguale all’inverso della cotangente); non è definita per gli angoli (come l’angolo retto) in cui il coseno si annulla. 3. s. f. Piccola lama o piastrina metallica posta all’estremità interna dei tasti del clavicordo.