talento /ta'lɛnto/ s. m. [dal lat. eccles. talentum "dono divino", con riferimento alla parabola evangelica nella quale i talenti affidati dal signore ai suoi servi sono simbolo dei doni dati da Dio all'uomo; il sign. 1, più antico, dal fr. ant. talent]. - 1. (lett.) [aspirazione verso qualcosa che non si ha: Dintorno mi guardò, come t. Avesse di veder s'altri era meco (Dante)] ≈ desiderio, voglia. ↑ (lett.) anelito, brama. ● Espressioni: non com., andare a talento (a qualcuno) [essere di gradimento: è una cosa che mi va a t.] ≈ e ↔ [→ TALENTARE]. ▲ Locuz. prep.: non com., di mal talento [in modo svogliato, senza alcun gradimento: fare qualcosa di mal t.] ≈ controvoglia, (lett.) di contraggenio, di malanimo, di malavoglia, malvolentieri. ↔ con piacere, di buon grado, volentieri. 2. a. [propensione verso un'attività: avere t. artistico, per lo sport] ≈ attitudine, (fam.) bernoccolo, genio, inclinazione, predisposizione, stoffa, vocazione. ↔ avversione, incompatibilità. b. [complesso di doti intellettuali rilevanti: un giovane pieno di t.] ≈ capacità, ingegno. ↑ genialità. 3. (estens.) [persona dotata di ingegno e capacità rilevanti: è un vero t.; un t. della musica] ≈ cavallo di razza, grande, valore. ↑ genio, (fam.) padreterno. ‖ cervello, (fam.) cervellone, mente. ↔ nullità, (fam.) schiappa, zero.