numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni [...] , ricorrenze, ecc.; n. zero (v. zero, n. 2 f). c. In spettacoli pubblici, soprattutto di varietà o di circo, ogni singola esibizione (e, per estens., anche l’artista o il complesso che si produce in tali esibizioni): è un bel n., è un n. che riscuote ...
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rocca
ròcca s. f. [lat. *rocca: v. roccia]. – 1. ant. Roccia: Al piè al piè de la stagliata r. (Dante). In questa accezione il termine è vivo solo nelle locuz. allume di rocca, solfato doppio di alluminio [...] e potassio (v. allume, n. 1), e cristallo di rocca, varietà di quarzo purissimo, incolore e trasparente, detto anche cristallo di monte (v. . 4. In anatomia umana, r. petrosa, la più complessa e interna delle tre porzioni in cui viene suddiviso l’osso ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello [...] considerati improprî e inadeguati alla complessa storia e alla varietà culturale di cui i cosiddetti la cui derivata è f(x); radice n-esima p. dell’unità, ogni numero complesso a tale che an = 1 mentre, per ogni esponente positivo m minore di n, ...
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baraccone
baraccóne s. m. [accr. di baracca]. – Grossa baracca, spec. quelle che si vedono nelle fiere, nelle giostre, nei Luna Park, con attrazioni e varietà: gli imbonitori dei b.; fenomeno da b., [...] capacità, potrebbe figurare come attrazione in un baraccone. Fig., organismo, istituzione (pubblica o privata) di struttura troppo complessa, caotica, mal funzionante, in cui c’è disordine e confusione: quell’istituto, questo ente è proprio un b ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] a scale, chi le scende e chi le sale, allusione alla varietà e mutevolezza delle sorti e delle condizioni umane. i. In araldica, in base a criterî diversi, di grandezza, d’importanza, di complessità, di difficoltà, ecc. Così, per es., si parla di ...
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tematico
temàtico agg. [der. di tema1, sul modello del gr. ϑεματικός, agg. di ϑέμα -ατος «tema»] (pl. m. -ci). – 1. Che costituisce o concerne il tema di opere letterarie, teatrali, cinematografiche [...] t. de «I Promessi Sposi», o manzoniana; la ricchezza, o la varietà t. (delle opere) di uno scrittore, di un pittore, di un . ◆ Avv. tematicaménte, per quanto concerne il tema: un’opera (musicale, letteraria, ecc.) tematicamente povera, o complessa. ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] oggi quanto alla forma non hanno più nulla in comune. Più complessa è la storia del valore fonetico della g, come pure della solo. Anche la g dolce, per la quale vi sono notevoli varietà di pronuncia da regione a regione, ha, oltre al grado tenue e ...
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Agraria
Entità comprese in una specie (dette anche spesso razze). Per la nomenclatura delle piante coltivate il Congresso internazionale di orticoltura del 1952 stabilì alcune norme e propose il termine cultivar, che si riferisce a un’entità...
varieta complessa
varietà complessa o varietà analitica, varietà differenziabile M dotata di un atlante complesso, vale a dire un atlante di carte locali (U, φ), dove φ: U → A è un omeomorfismo di U con un aperto A di Cn tale che i cambiamenti...