famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso [...] ai trattati stipulati nel sec. 18° (1733, 1743, 1761) tra i varî rami della famiglia dei Borboni, regnanti su troni diversi, allo scopo di garantirsi aiuto reciproco contro nemici comuni. F. d’arte, famiglia in cui si susseguono più generazioni di ...
Leggi Tutto
trono2
tròno2 s. m. [dal lat. thronus, gr. ϑρόνος]. – 1. Seggio, per lo più grandioso e riccamente decorato, sopraelevato dal suolo e spesso coperto da un baldacchino, sul quale prende posto un sovrano [...] ; l’erede al t.; gli aspiranti al t.; abdicare, rinunciare al t.; perdere il t., essere privato del t.; sentì vacillare il trono. Anche, l’istituto monarchico: i nemici del t.; il t. era in pericolo; il t. e l’altare, binomio simboleggiante l’unione ...
Leggi Tutto
legittimismo
s. m. [der. di legittimo, sul modello del fr. légitimisme]. – In senso storico, atteggiamento e dottrina politica (formulata al Congresso di Vienna dal ministro francese Ch.-M. de Talleyrand) [...] » ai sovrani spodestati, dichiarando di conseguenza legittimo il ritorno dei Borboni, e delle altre dinastie tradizionali, sui troni europei. Per estens., ogni atteggiamento politico o ideologico favorevole alla restaurazione di un regime monarchico. ...
Leggi Tutto
gerarchia
gerarchìa s. f. [dal gr. tardo ἱεραρχία; v. gerarca]. – 1. a. In origine, soprattutto nell’àmbito cristiano greco, l’amministrazione delle cose sacre, in quanto comportava un ordine scalare, [...] ordini angelici raggruppati, ispirandosi a s. Paolo, dallo Pseudo-Dionigi in tre gerarchie scalari (serafini, cherubini, troni; dominazioni, virtù, potestà; principati, arcangeli, angeli), ordinamento accolto anche da Dante. 3. In etologia, esistono ...
Leggi Tutto
tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] che. g. Tenersi di qualche cosa, vantarsene, ritenerla un vanto per sé, un proprio merito: Quando ho stampato, Ho celebrato E troni e popoli, E paci e guerre ... E me ne tengo (Giusti); si tiene molto della sua dottrina. Più com., tenerci a qualche ...
Leggi Tutto
seggetta
seggétta s. f. [dim. di seggio o seggia]. – 1. ant. Portantina trasportata a braccia da due persone. 2. a. Sorta di sedile contenente un vaso da notte (detto anche, in alcune regioni, comoda, [...] comodina), in uso un tempo per persone inferme: nelle case dei signori ci sono ancora delle antiche s. monumentali di legno intarsiato, dei piccoli troni pieni di autorità (C. Levi). b. Il sedile del vaso del water. ...
Leggi Tutto
ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] gerarchia, la parola è stata usata anche per indicare i cori angelici e i cori dei beati: Angeli, ... Arcangeli, ... Troni ... questi tre o. fanno la prima gerarchia (Dante). 8. Nella Chiesa cattolica, il sacramento (detto più compiutamente O. sacro ...
Leggi Tutto
Berlustroni
s. m. inv. (iron.) Mescolanza e reciproca omogeneizzazione delle posizioni e delle scelte politiche di Silvio Berlusconi e di Walter Veltroni. ◆ [Romano] Prodi ha dato il «la» l’altra sera, [...] Veltrusconi (Veltroni più Berlusconi) o Berlustroni (neologismo coniato da Marco Pannella); (Mario Ajello, Messaggero, 24 novembre 2007, p. 3, Primo piano).
Composto dai nomi propri (Silvio) Berlus(coni) e (Walter Vel)troni.
V. anche veltrusconi. ...
Leggi Tutto
Troni
Attilio Mellone
Hanno un'importanza particolare nella dottrina dantesca dei cori angelici, perché nel Convivio sono assegnati al cielo di Venere, promotore dell'amore in terra, e nel Paradiso sono ritenuti specchi della giustizia divina...
(gr. Τισαμενός) Mitico figlio di Oreste e di Ermione, erede ai due troni di Agamennone e di Menelao. Morì in lotta contro gli Eraclidi ritornati nel Peloponneso (o venne da loro scacciato in Acaia).