procliticoproclìtico agg. [der. di proclisi, sul modello di enclitico] (pl. m. -ci). – In grammatica, detto di parola atona che si appoggia nella pronuncia sulla parola seguente (v. proclisi): particella [...] p. (anche s. f., una p., le p.), pronome proclitico. ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] sintattico, i quali, senza il segno grafico dell’accento, si scambierebbero con altri d’uguale grafia, per lo più enclitici o proclitici (per es. è verbo, lì e là avv., sé pron., dì «giorno», ecc.); c) sui monosillabi con dittongo ascendente che ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] es.: ci dissi, ci diedi, ci apro subito). ◆ Nella sua doppia funzione di pronome e di avverbio, ci è sempre atono, proclitico al verbo (come negli esempî già citati), o posposto come enclitico a ecco (eccoci) e ai verbi di modo infinito (che vengono ...
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trasposizione
traspoṡizióne s. f. [der. di trasporre]. – L’azione e l’operazione di trasporre, il fatto di venire trasposto, come mutamento reciproco di posto tra due o più elementi o parti di un insieme. [...] , per es., il gruppo me lo che, unito a un infinito, è di norma enclitico (devi dirmelo), diventa proclitico nell’imperativo negativo (non me lo dire!). 2. a. In elettrotecnica, nelle linee elettriche trifase con conduttori disposti orizzontalmente ...
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troncamento
troncaménto s. m. [der. di troncare]. – 1. L’azione del troncare, il fatto di venire troncato: t. di un ramo; il t. di una relazione. 2. a. In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta [...] come). Il troncamento in vocale si può avere in questi casi: 1) quando un dittongo discendente finale di parola perde, in posizione proclitica, la vocale debole (es. a’, co’, da’, de’, ne’, pe’, su’, tra’, per ai, coi, dai, dei, nei, pei, sui, tra i ...
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dove (do')
Riccardo Ambrosini
1. L'uso di d. e della forma scorciata dov', di fronte a parole inizianti con e-, i- tonici (non è perciò da rifiutare la lettura dove è scritta, in Rime dubbie XII 13, per il probabile uso proclitico di è con...
Linguistica
Particella grammaticale che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, per identificarlo come essere od oggetto individuato ( a. determinativo o definito) o come essere od oggetto non individuato ( a. indeterminativo...