causalitacauṡalità s. f. [dal lat. tardo causalĭtas -atis, der. di causalis «causale»]. – Rapporto che lega la causa con l’effetto: principio (o legge) di c., principio filosofico secondo il quale nulla [...] si conoscano le cause che lo hanno già prodotto una volta); in statistica, rapporto di c., il confronto tra la frequenza o intensità di un fenomeno e la frequenza o intensità di un altro che è collegato al primo. In diritto penale, c. psichica, l ...
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determinismo
s. m. [der. di determinare, sul modello del ted. Determinismus]. – 1. In filosofia, termine con il quale vengono indicate quelle concezioni filosofiche secondo le quali il verificarsi dei [...] ); in seguito all’affermarsi della meccanica quantistica, che pone in discussione il principio classico dicausalità, si sono sviluppate forme di determinismo (d. statistico o probabilistico) che però escludono una prevedibilità assoluta degli ...
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causalismocauṡalismo s. m. [der. dicausale]. – In filosofia, ogni concezione che attribuisca un ruolo fondamentale al principiodicausalità, estendendone la validità anche in ambiti tradizionalmente [...] ritenuti estranei alla considerazione e alla spiegazione causali. ...
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finalita
finalità s. f. [dal lat. tardo finalĭtas -atis]. – 1. L’essere ordinato a un fine, con riferimento sia all’operare umano, in quanto consapevole (in contrapp. all’istintualità), sia a oggetti, [...] nulla accade nel mondo senza un fine, in correlazione con il principiodicausalità per cui nulla accade senza una causa. 2. estens. Fine, scopo: le f. di un’associazione; illustrare le f. di un’impresa, di un’iniziativa, di un programma politico. ...
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cumulazione
cumulazióne s. f. [dal lat. tardo cumulatio -onis]. – Il cumulare, il mettere insieme più persone o cose. In economia, principiodi cumulazione (o dicausalità circolare cumulativa), quello [...] per cui il mutamento avvenuto in un sistema economico si ritiene generi forze capaci, entro certi limiti, di spingere a loro volta il sistema stesso verso altri mutamenti nella medesima direzione, in un processo che diviene pertanto cumulativo e ...
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entelechia
entelechìa (o entelècheia) s. f. [dal lat. tardo entelechīa, gr. ἐντελέχεια, da ἐν τέλει ἔχειν «essere compiuto, essere in atto», o da ἐντελὲς ἔχειν «essere in modo compiuto, perfetto»]. – [...] sostanza individuale o monade, in quanto ha in sé il perfetto fine organico del suo sviluppo. Il termine è stato poi ripreso nelle scienze biologiche, e in partic. nel vitalismo, per designare il principio vitale irriducibile alla causalità spaziale. ...
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prelogismo
s. m. [der. di prelogico]. – Teoria elaborata dall’etnologo fr. L. Lévy-Bruhl (1857-1939) secondo la quale la mente dell’uomo primitivo, ignorando, a differenza di quella dell’uomo civilizzato, [...] i principîdi identità e dicausalità, segue un modo di ragionare prelogico tale, appunto, da non distinguere i limiti della personalità (fusa nella collettività) e riconducendo le spiegazioni al principio del post hoc, ergo propter hoc, considerando ...
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natura
s. f. [lat. natūra, der. di natus, part. pass. di nasci «nascere»]. – 1. Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, che presentano un ordine, realizzano [...] dei tipi e si formano secondo leggi. Quindi: a. La volontà stessa di ordine che si manifesta in quelle leggi, come principio vivo e operante, forza generatrice di tutte le cose (in questo senso può essere personificata, e scritta quindi con iniziale ...
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Matematico italiano (Viterbo 1901 - Bagnaia 1956). Prof. di analisi matematica nelle univ. di Firenze (1926), Cagliari (1927), Palermo (1928), Bologna (1932). Organizzò la sezione matematica dell'univ. di San Paolo in Brasile dal 1934 al 1939,...
Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...