sinagoga
sinagòga s. f. [dal lat. tardo synagoga, gr. συναγωγή, propr. «adunanza» (comp. di σύν «con, insieme» e ἄγω «condurre»), passato presso gli Ebrei (analogam. al termine ἐκκλησία presso i cristiani: [...] ’esilio babilonese (586-538 a. C.), luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Per estens., anche con riferimento a epoche più recenti, adunanza di appartenenti alla religione ebraica; il tempio stesso in cui si tengono le adunanze e si ...
Leggi Tutto
selihah
sĕlīḥāh 〈seliiḥàah〉 s. f., ebr. (propr. «perdono»). – Preghiera penitenziale ebraica che, secondo il Talmūd (v. talmudico), Dio stesso avrebbe insegnato a Mosè quando, sul Sinai, gli manifestò [...] la sua misericordia (Esodo 34, 6-7): il suo nucleo essenziale è costituito da versetti biblici recitati nei giorni di digiuno, successivamente ampliato con libere creazioni poetiche ...
Leggi Tutto
osanna
oṡanna interiez. [dal lat. tardo hosanna, gr. ὡσαννά, adattam. dell’ebr. hōshī῾āh-nnā «salva!»]. – Voce ebraica di acclamazione e di preghiera che, nella tradizione evangelica (Matteo 21, 9 e [...] 15; Marco 11, 9-10; Giovanni 12, 13), viene rivolta dalla folla a Gesù in occasione della sua entrata trionfale a Gerusalemme, e quindi passata nella liturgia cristiana, oltreché nel Sanctus della messa, ...
Leggi Tutto
Shĕma‛ Preghiera ebraica che prende nome dalla prima parola («ascolta») del primo dei 3 passi biblici che la compongono (Deuteronomio 6, 4-9; 11, 13-21; Numeri 15, 37-41). Viene recitata quotidianamente nella preghiera del mattino e della sera,...
Shĕmōneh ‛esrēh Preghiera ebraica di lode, richiesta e ringraziamento a Dio («diciotto [benedizioni]»). Ha assunto la sua forma definitiva sulla fine del 1° sec. d.C. Deve essere recitata 3 volte al giorno in silenzio e in piedi (di qui l’altro...