grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema digradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] il monomio: per es., il monomio 7x3y2 è digrado 3 rispetto alla x, digrado 2 rispetto alla y, e digrado complessivo 5. Si chiama g. di un polinomio, rispetto a una variabile, il grado massimo della variabile nei singoli monomî non nulli che ...
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equazione
equazióne s. f. [dal lat. aequatio -onis, der. di aequare «uguagliare»]. – Propr., uguaglianza, uguagliamento, pareggiamento. Il termine, raro con uso generico (si adopera tuttavia, a volte, [...] dell’e., il grado del polinomio (cioè la potenza massima con cui si presentano le variabili, e quindi le incognite); con riferimento a equazioni algebriche, e. lineare, quadratica, cubica, rispettivamente di primo, secondo e terzo grado; e. omogenea ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] della gestazione (cioè tra i 275 e i 285 giorni dal concepimento, o, secondo altri calcoli, tra il 260° o 267° e il 294° giorno). ecc.; t. di un polinomio, i suoi monomî, in partic.: t. noto di un polinomio, il suo monomio digrado zero (cioè ...
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quadratico
quadràtico agg. [der. di quadrato2] (pl. m. -ci). – 1. In matematica e nelle applicazioni, relativo all’elevazione a quadrato. È usato in locuzioni di sign. partic., tra le quali: a. Equazioni [...] q., equazioni algebriche disecondogrado, o anche equazioni algebriche digrado potenza di 2, la cui soluzione sia riconducibile a quella di equazioni disecondogrado. b. Forma q., polinomio omogeneo disecondogrado in più variabili. c. ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] s. di un polinomio, s. di una funzione, il fatto di assumere, in un punto o in un intervallo, valori positivi o negativi; regola dei s. di Cartesio, metodo per determinare il segno delle radici reali di un’equazione disecondogrado senza risolvere ...
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permanenza
permanènza s. f. [der. di permanere]. – 1. L’esser permanente, il persistere nel tempo (riferito a cose, è l’opposto di provvisorietà o temporaneità): la p. della febbre, della nuvolosità, [...] di p. in un luogo. 3. In matematica, in una sequenza di numeri (in partic., nella sequenza formata dai coefficienti di un polinomio o «regola di Cartesio», per le equazioni disecondogrado); sempre in matematica si parla di principio di p. delle ...
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ordinare
v. tr. [dal lat. ordinare «mettere in ordine, dare assetto» e poi anche con i sign. del n. 3; der. di ordo -dĭnis «ordine»] (io órdino, ecc.). – 1. a. Mettere in ordine, collocare un insieme [...] numeri secondo la loro grandezza, disporli in modo che a numero seguente corrisponda valore maggiore; o. un polinomio, permutare un fine (sempre con implicita l’idea del mettere in gradodi raggiungerlo): Buon cittadino, al segno Dove natura e i primi ...
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. Nelle scienze sperimentali e nella matematica, che ad esse fornisce i mezzi per le schematizzazioni teoriche, il concetto di "costante" si contrappone a quello di "variabile". In un qualsiasi fenomeno meccanico o fisico o chimico o astronomico,...
La civilta islamica: teoria fisica, metodo sperimentale e conoscenza approssimata. Specchi ustori, anaclastica e diottrica
Roshdi Rashed
Specchi ustori, anaclastica e diottrica
Esiste una particolare classe di oggetti di interesse scientifico...