alpeggio
alpéggio s. m. [der. di alpeggiare]. – L’esercizio del pascolo del bestiame in montagna (Alpi, Appennini, Pirenei, Carpazî), da quote di circa 1000 m sino a 2300-2500 m, effettuato da fine maggio [...] o conduttori di bestiame; nel diritto medievale, era un contratto in base al quale i mandriani raccoglievano e conducevano ai pascoli alpini bestiame da latte, pagando al proprietario una determinata mercede e tenendo per sé i prodotti degli animali. ...
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pascoliano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al poeta e scrittore Giovanni Pascoli (1855-1912), alla sua opera e ai caratteri che le sono tipici: la poesia, la metrica, la sensibilità p.; il fonosimbolismo [...] p. della Commedia dantesca; o che è rivolto allo studio dell’opera del Pascoli: la critica pascoliana. Di persona (anche come sost.), che si ispira allo stile, ai temi, alle forme della poesia di Pascoli: dei due il più p. si sarebbe detto che era il ...
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alalà interiez. e s. m. [dal gr. ἀλαλά, introdotto in letteratura da G. Pascoli]. – Grido di esultanza guerriera: E mise allora un a. di guerra (Pascoli). G. D’Annunzio lo sostituì a urrà (dal fr. hourra, [...] poi in ingl. hurrah), e a lui risale (discorso agli aviatori, 19 maggio 1919) la formula Eia! Eia! Eia! Alalà!, che, durante il fascismo, fu usata dalle squadre d’azione, e poi in adunanze e parate, come ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] sinistra; p. per la foresta; prese in fretta verso la porta (Manzoni); E poi, tornata, con le figlie prese Pei greppi (Pascoli). 7. Ricevere, assumere in sé, nel proprio corpo o nella propria anima, cosa che era all’esterno. Quindi: a. Mangiare, bere ...
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spandere
spàndere v. tr. [lat. expandĕre, comp. di ex- e pandĕre «aprire, distendere»; v. espandere]. – 1. a. Stendere uniformemente su un’ampia superficie: s. il frumento sull’aia perché si asciughi; [...] Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande Morta, né più coi turbini tenzona (Pascoli); poet., allargare, distendere: Quanto più disïose l’ali spando Verso di voi (Petrarca). b. Versare, spargere fuori: s. il vino sulla tovaglia; s. acqua, nell’uso fam ...
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maggengo
maggéngo agg. [der. di maggio2] (pl. m. -ghi). – 1. Di prodotto agrario che matura in maggio, in partic. del fieno del primo taglio dei prati (detto anche fieno maggese). Sono detti pascoli [...] m., nei settori alpini, i pascoli primaverili, di media altezza, dove sono mandate le greggi e le mandrie che hanno trascorso l’inverno nelle dimore permanenti. 2. In Lombardia, detto del formaggio grana padano che si fabbrica nel periodo che va dal ...
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tmesi
tmèṡi s. f. [dal lat. tardo tmesis, gr. τμῆσις, der. di τέμνω «tagliare»]. – 1. In linguistica, e in partic. nella storia delle lingue classiche, distacco della preposizione dal verbo finito con [...] la donna di sua man le sopra-/vesti» (Ariosto, Orl. Fur. XLI, 32); «Io mi ritrovo a piangere infinita-/mente con te» (Pascoli, Myricae, «Colloquio», II, vv. 6-7); raramente in altri casi: «L’ultimo, in terra, il capo ciondo-/loni via via le urtava ...
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vago1
vago1 agg. [dal lat. vagus «vagante, instabile; indeterminato»] (pl. m. -ghi). – 1. letter. o poet. Che vaga, che si muove, perché mobile o instabile: v. aurette; v. zefiro; tre fiate in van cinta [...] l’imago Fuggia, qual leve sogno od aer vago (T. Tasso); vaghe ombre, che pare Che d’ogni angolo al labbro alzino il dito (Pascoli). Errante, vagante: Or vedi inseme l’un e l’altro polo, Le stelle v. e lor vïaggio torto (Petrarca); pensieri v.; la v. ...
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pianto2
pianto2 s. m. [lat. planctus -us, der. di plangĕre (v. piangere), part. pass. planctus]. – 1. a. L’atto, il fatto di piangere, che si manifesta solitamente con la fuoriuscita delle lacrime, accompagnate [...] p. dell’usignolo, il p. del chiù; Nell’aria, un pianto ... d’una capinera Che cerca il nido che non troverà (Pascoli); o il suono melanconico di uno strumento musicale: il p. di un violino nella notte; giungeva un p. lontano di violoncelli (Panzini ...
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tondo
tóndo agg. e s. m. [da rotondo, ritondo]. – 1. agg. a. Di forma circolare, cilindrica, sferica, o tendente a tale forma; è quindi lo stesso che rotondo, ma più pop., e può esprimere minore regolarità [...] più particolari: a. Piatto, vassoio (oggi con questa accezione è poco com.): Fumavano le calde erbe da presso, Nel tondo (Pascoli); si riempì le tasche di ceci, guardando la ragazza, e dopo i monelli diedero il sacco al t. (Verga), saccheggiarono il ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la poesia italiana sembra scrollarsi di dosso...
Scrittore d'arte ed economista (Perugia 1674 - Roma 1744), autore delle Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni (1730-36), fonte importantissima, benché non sempre attendibile. Quale studioso di problemi economici subì l'influenza degli...