mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] da quello fondamentale: a. Contribuire in qualche modo a una spesa, a un’opera, a una raccolta di denaro: abbiamo messo un tanto per ciascuno; io ci metto i soldi come inciso: il ritardo sia, mettiamo, di tre ore. l. Con riferimento a generi di ...
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cognatismo s. m. Forma di nepotismo caratterizzata dal fatto che chi favorisce e chi è favorita o favorito sono, tra di loro, cognati. ♦ Il potere personale di cui godeva Olimpia [Maidalchini, cognata [...] Regione che presiedo e li pago con i soldi che mi ha lasciato [...]. (Mario Ajello, Lollobrigida che da qualche tempo puntualmente Leti (1630-1701), nell’opera satirica Il nipotismo di Roma che successe al Ponteficato, trè mesi doppo la morte ...
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operazione
1. MAPPA Un’OPERAZIONE è l’attività di chi opera, cioè di chi svolge un lavoro o compie un’azione; il termine è usato per lo più per indicare azioni complesse, difficili, o anche semplici [...] di contare i soldi, di fare da uno o più elementi matematici, permette di ricavare un altro elemento, detto risultato; le quattro operazioni principali sono addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione (risolvere un problema con treoperazioni ...
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giocare
(letter. giuocare, ant. giucare) v. intr. e tr. [lat. iŏcare, iŏcari «scherzare»] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare, sia fuori d’accento [...] o avversario; g. a soldi (raro di soldi); g. di molto, di , avere il vizio del gioco: da tempo mi sono accorto che gioca; terno, puntare una somma su due, su tre numeri; ho giocato il 46 ed è semplice giocare, mettere in opera, sfruttare abilmente: g ...
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dopo-Ottantanove
(dopo-’89, dopo ’89), s. m. inv. Fase politica successiva al crollo del muro di Berlino, avvenuto il 9 novembre 1989. ◆ Seguitò John Fuegi («Brecht & Company») alla ricerca del «vero [...] autore» dell’«Operadatresoldi». Fuegi pensò che il diluvio anticomunista del dopo ’89 fosse il momento buono. Ogni anno almeno un sono a fior di pelle in ciascuno» [Angelo Scola intervistato da Marco Politi]. (Repubblica, 23 maggio 2005, p. 11, ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, [...] seguite dall’articolo: tutt’e tre (o tutte e tre) le soluzioni; tutt’e cinque è fatto tutto, non rimane altro da fare; penso io a tutto; quando senso, mettere in opera ogni mezzo (fa soldi che ha, potrebbe fare qualcosa per noi (avendo molti soldi ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] assente da scuola per venti giorni consecutivi; sono stato suo socio per tre sim.), più raramente l’autore o il curatore dell’opera. 9. Per indicare lo scopo, il fine di mi occorre per il viaggio; prendi questi soldi per le piccole spese. Anche con l ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] millesima parte. Come elemento risultante da una divisione operata materialmente: fare più p. di Parte, coadiuvati da sei priori, un sindaco e tre consigli (i Da parte, in serbo: ho ancora una piccola somma da p.; bisogna mettere un po’ di soldida ...
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operazioneoperazióne s. f. [dal lat. operatio -onis, der. di operari «operare»]. – 1. In genere, l’atto dell’operare, l’attività di chi opera, di chi compie un lavoro o un’azione. Nella lingua ant., [...] proprio lavoro: l’o. di contare i soldi, di confezionare un pacco, di fare la e in logica matematica, procedimento che, a partire da uno o più enti matematici o logici, detti ecc. quelle che operano rispettivam. su uno, due o tre elementi; sono dette ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] genere: è smanioso di fare; o un operare attivo, in contrapp. al subire: L’un costretti, qualche cosa all’inverso di prima); chi fa da sé fa per tre; chi non fa quando può, non fa quando vuole collana; che ne hai fatto dei soldi che t’ho dato?, come li ...
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Attore italiano (Frascati 1922 - Roma 1980), s'impose subito per la recitazione limpida e calda sostenuta da una mimica espressiva, eppure meticolosa e netta: dal padre di Erano tutti miei figli di A. Miller (1947) al sindaco di Colonne della...
Nome d'arte della cantante e attrice italiana Carla Mignone (Alessandria 1905 - Nepi 1980). Vedette del teatro di rivista negli anni Trenta, partecipò come attrice brillante ad alcuni film di M. Bonnard e M. Mattoli. Rientrata in Italia dopo...