verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono [...] a indicare, nelle lingue indoeuropee, oltre al tempo e al modo dell’azione, la persona soggetto dell’azione (prima, seconda, terza detto verbale perché è la forma tematica che segna la nozione verbale pura, indeterminata in quanto al tempo e al modo ...
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modomòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] ogni verso: tentava in tutti i m. di scolparsi; anche con i sign. di «a ogni modo»: dev’essere così, in tutti i m.; in tutti i m., fammelo sapere. b. In che , categoria fondamentale della flessione verbale nelle lingue indoeuropee, che originariamente ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] molto di più (quando il silenzio sia opportuno). d. Modo di parlare, di discorrere: avere la p. facile, sciolta e sim. Sulla p., in virtù della sola promessa o assicurazione verbale, facendo affidamento sull’onore e sulla lealtà di una persona: ti ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] attraverso distinzioni grammaticali classificabili nelle categorie di tempo, aspetto, modo, persona, numero, diatesi (v. le singole voci), che nel sistema verbale indoeuropeo sono espresse da un lato mediante trasformazioni tematiche (suffissi ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] esteriori e insignificanti). Altro è parlar di morte, altro è morire, modo prov. (anche in altre forme simili a questa). Con valore e .: a. Esprimere pensieri o affetti con mezzi diversi dal linguaggio verbale: i muti parlano a segni; p. con le mani, ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria [...] valore attivo nei verbi intransitivi (per es., entrato) e passivo nei verbi transitivi (per es., amato), limitato come uso verbale a costruzioni assolute (per es.: dette queste parole, si allontanò; fatti i conti, ci rimetto), o alla formazione dei ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] 4 a nel senso fig.) la condizione di una persona o di una cosa, il modo in cui si presenta: e. in buono, in cattivo stato; e. male in d’uso, è di tradizione, ecc. ◆ Nella flessione verbale, essere è adoperato come ausiliare con tutti i verbi passivi ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] il t. che anche lui renda i conti (o, con un sost. verbale, il t. della resa dei conti); spesso con riferimento a cosa che si tanto e’ [= i] t. e le cose conforme a quello suo modo di procedere, che sempre sortì felice fine (Machiavelli); E me che i ...
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servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] , e sim. 6. intr. pron. Adoperare, usare una cosa in modo da trarne la debita utilità: ha un microscopio ma non sa servirsene; e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. servito, in funzione verbale e di agg. (e come sost., con sign. partic., v.): essere, ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] ; p. a ben volere. 5. a. Trattare una persona nel modo determinato dal complemento: p. uno con le buone; so ben io p. consiglio, consigliarsi; p. contatto, mettersi in rapporto (verbale, epistolare, telefonico) con qualcuno; p. copia (di un documento ...
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INDICATIVO
L’indicativo è il modo verbale finito più comune e frequente, usato per indicare un fatto, un’azione, un’idea come reali, obiettivi, sicuri; ha otto tempi
L’indicativo è usato sia nelle proposizioni ➔principali
Domani tornerà...
INFINITO
L’infinito è un modo verbale indefinito che ha soltanto i tempi presente e passato: l’infinito presente (o semplice) e l’infinito passato (o composto); l’infinito passato si forma con l’infinito dell’ausiliare e il participio passato...