misantropomiṡàntropo agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. μισάνϑρωπος, comp. di μισο- «miso-» e ἄνϑρωπος «uomo»]. – Di persona che prova un sentimento di odio, di antipatia, di avversione per il genere umano, [...] o che, in senso più ampio, ha carattere poco socievole, chiuso ai contatti umani: con l’età sta diventando m.; un vecchio m., un feroce m.; fare vita da m.; non ti credevo così m.; per otto anni è vissuto ...
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misantropicomiṡantròpico agg. [der. di misantropia] (pl. m. -ci), non com. – Di, o da, misantropo; proprio della misantropia, caratterizzato da misantropia: atteggiamento, comportamento m.; abitudini, [...] idee misantropiche. ◆ Avv. miṡantropicaménte, non com., da misantropo, con misantropia: chiudersi misantropicamente in sé stesso. ...
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irriconoscibile
irriconoscìbile agg. [comp. di in-2 e riconoscibile]. – Che non può essere riconosciuto o che si stenta a riconoscere: così mascherato, sei i.; s’era truccato il volto in modo da rendersi [...] ’ha reso i.; dopo il restauro, il quadro è i.; anche con allusione a mutamenti spirituali: è diventato talmente misantropo, lui così cordiale un tempo, da essere irriconoscibile. ◆ Avv. irriconoscibilménte, in modo da non poter essere riconosciuto: l ...
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qualificativo
agg. [der. di qualificare]. – 1. In grammatica, aggettivo q. (di solito contrapp. a determinativo), quello che specifica la qualità (o una qualità), il modo d’essere o un aspetto della [...] spaventoso, ecc.). Per gli aspetti più propriam. grammaticali, v. aggettivo e attributo. 2. Con uso sostantivato, sinon. poco com. di appellativo: dare, attribuire il q. di liberale, di arretrato, di misantropo, ecc.; offendere con un q. ingiurioso. ...
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insocievole
insociévole agg. [comp. di in-2 e socievole]. – Non socievole, di persona che non sa adattarsi alle consuetudini e alle convenienze della vita in società, o che rifugge dalla compagnia degli [...] altri uomini perché scontroso, selvatico, misantropo: un uomo i.; carattere, temperamento insocievole. ...
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misantropiamiṡantropìa s. f. [dal gr. μισανϑρωπία; v. misantropo]. – Avversione verso la società, che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: [...] maniaco-depressive, paranoia, ecc.). Con sign. più generico, tendenza a vivere appartati, a evitare le relazioni umane: esser affetto da m.; tetra, cupa m.; si chiuse in un cruccioso sprezzo di tutto e di tutti, nella misantropia (Bacchelli). ...
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-antropo
-àntropo [dal gr. -άνϑρωπος, ἄνϑρωπος «uomo»]. – Secondo elemento di parole composte, derivate dal greco (come filantropo, misantropo) o formate modernamente (come paleantropo, pitecantropo), [...] che significa «uomo, essere umano». Gli corrisponde, nei rispettivi astratti, -antropìa (talora esistente anche come suffissoide autonomo, per es. in ginantropia) e, negli aggettivi che ne derivano, -antròpico ...
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filo-
(davanti a voc. fil-) [dal gr. ϕιλο- (dal tema di ϕιλέω «amare»), in composti come ϕιλοβάρβαρος «amante dei barbari», ϕιλέλλην «amante dei Greci» e sim.]. – Primo elemento di numerosi composti [...] amore, propensione, tendenza verso persone o cose; si contrappone al prefissoide anti-, in pochi casi a miso- (misantropo, misoneismo, opposti a filantropo e a filoneismo). In termini del latino scientifico gli corrisponde la forma philo-. ◆ Dei ...
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confisso
s. m. [comp. di con- e del secondo elemento di suffisso, prefisso, infisso, sul modello del fr. confixe]. – In linguistica, nelle parole composte, elemento morfologicamente autonomo, per lo [...] o latina, che si trova in posizione iniziale o finale di parola (per es. àntropo- e -àntropo, rispettivam. in antropologo e misantropo), oppure unito a un altro confisso (per es. archeo- e -logia in archeologia); benché non si tratti propriam. di un ...
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TIMONE detto il Misantropo
Ateniese, figlio di Echecratida del demo di Kolyttus, vissuto al tempo della guerra del Peloponneso. Di educazione filosofica, senza essere filosofo, venne per esperienze d'ingratitudine e per interne disposizioni...
Ateniese (seconda metà del 5º sec. a. C.), famoso per il suo atteggiamento di avversione per tutta l'umanità, maturato come reazione all'ingratitudine degli uomini; si diceva che stimasse soltanto Alcibiade, perché avrebbe causato la rovina...