cavallo
s. m. (f. -a) [lat. caballus «cavallo da lavoro, cavallo castrato»] (pl. -i; pl. ant. cavagli). – 1. a. Mammifero ungulato perissodattilo, erbivoro, della famiglia equidi, già presente con i [...] del piede umano: v. equinismo. g. Denti di c., specie di pasta corta da minestra, in forma di grossi cannolicchi. h. Locuzioni: fare un c., saltare qualche filo nel tessere; dare un c., ant., battere con frusta o nerbo un ragazzo posto a cavallo d ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] euro l’etto; raccogliere l’uva a quintali, far quattrini a palate; viaggiare a cento chilometri l’ora, ecc. Soprattutto frequente in locuzioni avv.: a caso, a fatica, a capofitto, a precipizio; a tutto spiano; e con prep. articolata: alla cieca, alla ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] che è quel liquido?), al modo di essere (sono stanco, affamato, malato), all’atteggiamento (e. seduto, disteso; ma anche con locuzioni: e. a sedere, in piedi, in ginocchio), alla grandezza (e. la metà, il doppio), all’ordine di successione (e. primo ...
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gioco
giòco (letter. giuòco) s. m. [lat. iŏcus «scherzo, burla», poi «gioco»] (pl. -chi). – 1. a. Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti [...] di parole (calco del fr. jeu de mots), bisticcio, doppio senso, fondato sul contrasto di significato fra vocaboli o locuzioni di suono identico o simile, o sequenza di parole, promossa da intenzione umoristica o ironica, e rafforzata nei suoi effetti ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale [...] armata che essi formavano. Gabella delle p. era detta a Firenze anticam. la tassa pagata per introdurre merci in città. Locuzioni partic. e fig.: fare una passeggiata fuori p.; abitare fuori p., fuori delle mura delle città e, per estens., in ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] degli organi di senso: avere, perdere l’uso dei s.; quindi, la coscienza di sé stesso e dei proprî atti, in locuzioni come perdere, riacquistare i s., meno com. tornare in sensi, e sim., che indicano la perdita o il riacquisto della coscienza ...
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ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] ., non avere ore, di chi non segue mai un orario fisso); arriva sempre fuor d’ora, fuori orario, o in momento inopportuno. Locuzioni partic.: fare l’ora, passare in qualche modo il tempo che manca a qualche cosa: ci siamo messi a giocare a carte per ...
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becco1
bécco1 s. m. [lat. bēccus, prob. di origine celtica] (pl. -chi). – 1. a. Caratteristica guaina cornea che riveste gli archi mascellari e mandibolari negli uccelli (ma anche nella testuggine e [...] ecco fatto il b. all’oca (anche con l’aggiunta più scherz. e volg.: e le corna al podestà), ecco finito tutto. In alcune locuzioni fam., indica scherz. la bocca dell’uomo: mettere il b. in molle, bagnarsi il b., bere vino; mettere il b. in un affare ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] o psichici, essere somiglianti: il ragazzo tira più dalla madre, e la bambina dal padre. g. Seguito da avverbî o da locuzioni avv.: t. a destra, a sinistra, tendere: la vettura tira un po’ a destra; t. dritto o diritto, proseguire, procedere per ...
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vento
vènto s. m. [lat. vĕntus; le accezioni del sign. 4 dallo spagn. viento]. – 1. a. In meteorologia, movimento di masse d’aria atmosferica che avviene orizzontalmente, da una zona di alta pressione [...] si esplica per lo più in modo coperto, nella vita pubblica o in seno a istituzioni (v. fronda2). c. Nel linguaggio marin., in locuzioni e usi varî (che in parte sono anche passati nell’uso com. o letter.): sciogliere, spiegare le vele al v. o ai v ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in