strido
s. m. [der. di stridere] (pl. le strida, meno com. gli stridi). – Grido o suono acuto, aspro, lacerante: loco etterno Ove udirai le disperate strida (Dante); upupe e gufi e mostri avversi al sole [...] ... con ferali Stridi portavan miserandi auguri (Parini); a quel suono risposer subito di dentro gli urli e le strida di mastini e di cagnolini (Manzoni); io misi uno s. di raccapriccio (I. Nievo) ...
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strigidi
strìgidi s. m. pl. [lat. scient. Strigidae, dal nome del genere Strix, che è dal lat. class. strix -igis «barbagianni»]. – Famiglia di uccelli dell’ordine strigiformi, a cui appartengono specie [...] di abitudini notturne (gufi, civette, assioli), rapaci, che frequentano le località alberate, le foreste, le rovine e i tetti delle abitazioni: hanno becco uncinato, con cera alla base; piede armato di robusti artigli con due dita anteriori e due ...
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gufare
v. intr. e tr. [der. di gufo]. – 1. intr. (aus. avere) a. non com. Fare il verso proprio del gufo, riferito al gufo stesso o a persona che lo imita. b. estens., raro. Sbuffare. c. gerg. Portare [...] sfortuna. 2. tr., ant. Beffare soffiando nel pugno della mano per rifare il verso del gufo; e più genericam., beffeggiare: A te par toccare il cielo, Quando un po’ mi gufi o gabbi (Lorenzo il Magnifico). ...
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gufo
s. m. [lat. tardo gūfo (-ōnis), d’origine onomatopeica; nel lat. classico, il nome del gufo era būbo -ōnis]. – 1. Nome comune di varî uccelli rapaci notturni, caratterizzati dal disco facciale completo [...] , con cornetti lunghi e distinti, vive nelle fitte foreste soprattutto alpine. Esclusivi delle foreste tropicali africane sono invece i gufi pescatori, tra cui il g. pescatore di Pel (Scotopelia peli). Il gufo è frequente in similitudini, allusive al ...
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fiatare
v. intr. [lat. tardo flatare, iterativo di flare «soffiare»] (aus. avere). – Mandare fuori il fiato, respirare; fig.: si sente dai tufi, Dall’inaccessibile asilo Dei gufi La morte che fiata (Pascoli); [...] si è detto anticam. anche del leggero alitare dei venti. Nel linguaggio com. è più frequente nel senso fig. di aprire bocca, fare il minimo rumore con la voce, dire una sola parola; per lo più in frasi ...
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ulula
ùlula s. f. [dal lat. ulŭla, der. di ululare «ululare», perché il grido dei gufi era considerato di malaugurio]. – 1. letter. Gufo, barbagianni: Non foschi o freddi ma lucenti e tepidi Eran gli [...] giorni, e non s’udivan ulule Ma vaghi ucelli (Sannazzaro). 2. In zoologia, nome comune di varî uccelli strigiformi dei generi Surnia (con una sola specie, Surnia ulula, di abitudini prevalentemente diurne, ...
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covo
cóvo s. m. [der. di covare]. – 1. a. Lo stesso che covile (di animali): il c. della lepre, del serpente; un c. di gufi. b. tosc. Cesta o altro luogo preparato appositamente per la cova. c. Locuzioni: [...] fare il c., prepararsi la tana, il nido, e fig. prepararsi uno stato comodo e di benessere per l’avvenire; prendere la lepre al c., nella sua tana; fig., acchiappare, cogliere, prendere qualcuno al c., ...
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notturno
agg. e s. m. [dal lat. nocturnus, der. di nox noctis «notte»]. – 1. agg. a. Della notte, che è proprio della notte: le ore n.; quiete, silenzio n.; le tenebre n.; Quali fioretti dal n. gelo [...] uccelli predatori che sono in genere attivi al crepuscolo e durante la notte, tutti appartenenti all’ordine degli strigiformi, come gufi, civette, barbagianni, ecc. 2. s. m. a. Nella Chiesa antica, l’ufficiatura che si teneva di notte, in tre riprese ...
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gufi, civette e barbagianni
Giuseppe M. Carpaneto
Uccelli del malaugurio?
Nelle tradizioni e nell'immaginario dei popoli di tutto il mondo, i rapaci notturni sono sempre stati un simbolo negativo, capace di suscitare timore e diffidenza....
antigufi
(anti-gufi), agg. Che si propone di contrastare chi cerca di ostacolare o di augurare insuccesso a qualcosa o a qualcuno.
• non è un caso che, dopo il sì della Camera all’Italicum e il piano «antigufi» con le misure economiche, [Matteo]...