voglia
vòglia s. f. [der. di volere (come doglia da dolere, vaglia da valere)]. – 1. Sinon. letter. o raro di volere1, volontà: Perché recalcitrate a quella voglia A cui non puote il fin mai esser mozzo [...] capricci; Ché voler ciò udire è bassa v. (Dante); con riferimento al desiderio sessuale, d’amore: I’ fui colui che la Ghisolabella Condussi a far la v. del marchese (Dante); più spesso al plur.: la costrinse con la forza a cedere (o a sottomettersi ...
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condurre
(ant. condùcere) v. tr. [lat. condūcĕre «condurre insieme, stipendiare, prendere in affitto», comp. di con- e dūcĕre «guidare, condurre»] (io conduco, tu conduci, ecc.; pass. rem. condussi, [...] che ti condusse in terra ... (Petrarca); Amor condusse noi ad una morte (Dante); anche indurre, persuadere: I fui colui che la Ghisolabella Condussi a far la voglia del Marchese (Dante). b. Ridurre in un certo stato o in una certa condizione: c. alla ...
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Nobildonna bolognese (sec. 13º), della famiglia dei Caccianemici; protagonista, per colpa del fratello Venedico Caccianemici (v.), d'uno scabroso episodio ricordato da Dante (Inf. XVIII, 55-57).
marchese
Titolo con cui si allude a due personaggi: per quello nominato in If XVIII 56 (I' fui colui che la Ghisolabella / condussi a far la voglia del marchese), v. ESTE, OPIZZO II di; il Guiglielmo marchese di Pg VII 134 è Guglielmo VII...