generegènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante [...] comportamentali che definiscono il genere in sé stesso e in quanto posseduto, accettato e vissuto dall’individuo nella storia familiare da cui proviene e nella società in cui vive. c. G. del verbo, categoria grammaticale della coniugazione, di natura ...
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neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. [...] neutrum [nomen], traduz. del gr. οὐδέτερον), generegrammaticale, presente nella maggior parte delle lingue indoeuropee antiche insieme al maschile e al femminile, in origine forse connesso con il genere naturale e limitato quindi a esseri inanimati ...
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maschile
agg. [der. di maschio]. – 1. a. Di maschio, di uomo, che è caratteristico dell’uomo o riguarda soltanto gli uomini, cioè i maschi: abbigliamento m., abiti, indumenti m., moda m., eleganza maschile; [...] , fiore m., o anche pianta m., che porta solo stami. 3. a. In grammatica, genere m. (anche s. m., il m.), classe della categoria del generegrammaticale, presente in molte lingue, alla quale appartengono una parte dei nomi, dei pronomi e in alcune ...
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figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento [...] poetico che si allontani dal normale uso linguistico e grammaticale; si distinguono f. di parola, che possono Con uso assol., in frasi enfatiche o esclamative, significa in genere brutta o cattiva figura, impressione negativa, di compatimento: che ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] tempo dandosi proprie strutture e istituzioni. b. Nella terminologia grammaticale, aggettivo p. o di grado p. (anche ; come verso positivo nella misura degli angoli si assume in genere il verso antiorario (per contrapp. il verso orario viene detto ...
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segnacaso
segnacaṡo s. m. [comp. di segnare e caso (nel
sign. grammaticale)]. – Elemento grammaticale, costituito in genere da una preposizione, che, premesso ai nomi e ai pronomi, ne specifica la funzione [...] logico-sintattica, assolvendo quel compito che nelle lingue classiche e nelle altre lingue flessive è svolto dalle desinenze dei casi: la preposizione «di» si può considerare come il s. del genitivo; la ...
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semimorfema
semimorfèma s. m. [comp. di semi- e morfema] (pl. -i). – In linguistica, elemento, più formativo o ausiliare che strettamente grammaticale, in genere posto dopo la radice ma prima del morfema, [...] che permette la determinazione grammaticale o la caratterizzazione semantica della parola; i semimorfemi costituiscono quindi una specie di zona di confine tra radice e morfema, e dànno vita a certi tipi di temi: per es., gr. λύ-ο-μαι, in cui il ...
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indeclinabile
indeclinàbile agg. [dal lat. indeclinabĭlis «immutabile, inflessibile», e nel lat. tardo «invariabile» (nel senso grammaticale), comp. di in-2 e declinabĭlis «declinabile»]. – 1. Nella [...] terminologia grammaticale, soprattutto con riferimento alle lingue flessive, di parola che ha un’unica forma o che non muta desinenza che hanno la declinazione ridotta all’espressione del numero e del genere (come l’italiano), è lo stesso e meno com. ...
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lepre
lèpre s. f. (region. m. e f.) [lat. lĕpus -pŏris]. – 1. a. Nome comune delle varie specie di roditori leporidi del genere Lepus, diffusi in tutto il mondo; hanno abitudini prevalentemente notturne, [...] (con lo stesso senso anche lepracchiòtto); accr. lepróna, lepróne m., con i dim. non com. leproncèllo, leproncino. Le diversità del generegrammaticale, così per gli alterati come per il primitivo, non comportano distinzione di sesso dell’animale. ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] grammaticale: complemento di stato in luogo; verbi di stato (o di quiete), quelli che indicano il permanere del soggetto , più semplicem., migliorare stato; mutare stato (s’intende in genere che si passi da una condizione inferiore ad altra più agiata ...
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NEUTRO
Il neutro è un genere grammaticale che era presente nella lingua latina accanto al maschile e al femminile ed era usato per indicare oggetti ed esseri inanimati.
Mentre alcune lingue hanno mantenuto l’uso del neutro, in italiano si...
Il termine genere indica un fenomeno morfologico riguardante i nomi (e le parole ad essi riconducibili: aggettivi, pronomi, participi), per il quale in alcune lingue (tra queste l’italiano) ciascuno di essi si presenta come ➔ maschile o ➔ femminile...