barbarobàrbaro agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. barbărus, gr. βάρβαρος]. – 1. Straniero, nel senso in cui i Greci e i Romani dicevano barbaro chiunque non fosse greco o romano, e nel senso in cui il Rinascimento [...] : la b. latinità del medioevo; o sgrammaticato, scorretto: parlare, scrivere in modo barbaro. Con accezione partic., poesia b., metrica b., nome dato da G. Carducci a una forma metrica (da lui realizzata nelle Odi barbare) che intendeva riprodurre ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] ufficio, funzione ufficiale, figura giuridica: s’egli è atto barbaro e inumano il far oltraggio agli ambasciatori, ciò aviene v. anche nome. 7. Nella dottrina psicologica analitica di C. G. Jung (1875-1961) il termine, nella forma lat. persona ( ...
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ode
òde (ant. òda) s. f. [dal lat. tardo ode, gr. ᾠδή affine al verbo ᾄδω «cantare»]. – Componimento lirico, di varia forma metrica e strofica e di vario contenuto, ma prevalentemente morale, civile [...] del Manzoni, ecc. O. barbare, titolo di un volume di versi di G. Carducci (pubblicato in tre parti, negli anni 1877, 1882 e 1889), titolo dalla metrica dei versi, v. barbaro). Odi e inni, titolo di un’opera di G. Pascoli (1906), in cui si celebrano ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, [...] d’un luogo: siccome gente straniera e da’ lor costumi selvaggia (G. Villani); La turba che rimase lì selvaggia Parea del loco ( si sarebbe evoluta attraverso tre stadî, il selvaggio appunto, il barbaro e il civile, ognuno diviso in tre fasi: antica, ...
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selvatico
selvàtico (tosc. e region. salvàtico) agg. [lat. silvatĭcus (lat. volg. salvatĭcus), der. di silva «selva»] (pl. m. -ci, ant. o dial. -chi). – 1. a. Di pianta, che nasce spontaneamente e cresce [...] essere così s.!; Dizionario dell’omo salvatico, titolo di un’opera polemica di G. Papini e D. Giuliotti, di cui fu pubblicato soltanto il I tomo ( ). Raramente riferito a cosa, col senso di rozzo, barbaro o sim.: nome che in toscano viene a dire ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli [...] di varie scienze (soprattutto zoologia e botanica); l. barbaro, l. di sagrestia; l. grosso, scherz., incline, facilmente disposta a fare qualcosa: assai era l. di dare udienza (G. Villani); Un sol difetto avea, dice Turpino, Che nel cader alquanto era ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] ancora veduto in alcun secolo, appo nazione alcuna, s. corrotto o barbaro e rozzo, e lingua pura o delicata, né viceversa, ma . le style est l’homme même, frase pronunciata da G.-L. Buffon all’Accademia di Francia nel 1752), espressione spesso ...
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Viaggiatore veneziano (Venezia 1429 - ivi 1499); mandato da Venezia ambasciatore in Persia (1474), attraversò l'Austria, la Polonia, l'Ucraina, la Crimea, il Mar Nero, la Caucasia, giungendo a Ispahan, dove incontrò G. Barbaro. Nel viaggio di...
CATERINA Corner (Cornaro), regina di Cipro
Francomario Colasanti
Del ramo di San Cassiano della nobile famiglia veneziana, nacque, secondo il Colbertaldo, suo primo biografo, il giorno di S. Caterina dell'anno 1454. Era figlia di Marco di...