roccaforte
roccafòrte (o 'ròcca fòrte') s. f. (pl. rocchefòrti o ròcche fòrti; anche roccafòrti, spec. nel sign. fig.). – 1. Città fortificata, rocca protetta da difese naturali e artificiali: una r. [...] inespugnabile; le r. etrusche del Lazio. 2. fig. Luogo, ambiente, istituzione in cui si ha particolare sostegno, difesa, sicurezza: una banda di sfruttatori, che ha la sua r. nella zona del porto; quell’associazione è la r. del conservatorismo; un ...
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stele
stèle (raro stèla) s. f. [dal gr. στήλη, lat. stela o stele] (pl. -e, raro -i). – 1. Lastra oblunga di marmo o di pietra, ornata con decorazioni, bassorilievi, iscrizioni e sim., infissa nel terreno [...] di un voto (s. votiva), un fatto memorabile avvenuto in quel luogo, o anche di indicare un termine di confine: le s. greche, etrusche, romane; le s. mesopotamiche; le s. egizie del 3° millennio a. C.; una s. neolitica; le s. felsinee del 5° e 4 ...
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bucchero
bùcchero (ant. bùccaro) s. m. [dallo spagn. búcaro, port. púcaro]. – 1. Terra odorosa, per lo più rossastra; era usata nel sec. 17° per fare pastiglie con cui profumare le stanze, più spesso [...] , furono di gran moda nel sec. 17°; e quando, circa nello stesso tempo, s’iniziarono gli scavi delle necropoli etrusche e vennero alla luce in gran copia vasi caratteristici di un’argilla nerastra lucidata, essi vennero indicati con lo stesso nome ...
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tumulo
tùmulo (non com. tùmolo) s. m. [dal lat. tumŭlus, propr. «monticello», der. del tema di tumere «esser gonfio»]. – 1. a. Prominenza del terreno, creatasi naturalmente, per accumulo di terra e di [...] o di terra, con forma a cono o a calotta sferica, e dimensioni varie, talvolta anche monumentali: i t. delle necropoli etrusche. b. Con senso più generico, tomba, sepolcro: il sospiro Che dal tumulo a noi manda Natura (Foscolo). c. Nome dato talvolta ...
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tomba
tómba s. f. [lat. tardo tŭmba, che è dal gr. τύμβος «tumulo, sepolcro»]. – 1. a. Luogo, ambiente naturale o artificiale, struttura o complesso architettonico, in cui vengono deposti i resti mortali [...] a galleria e a camera; t. rupestri, diffuse tra varî popoli antichi e moderni; le t. egizie dei Faraoni, le piramidi; le t. etrusche, a camera circolare o quadrata con tumulo esterno di terra; le t. a thòlos greche; le t. romane della via Appia; t. a ...
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tombarolo
tombaròlo s. m. [der. di tomba], roman. – Chi ricerca e scava abusivamente tombe antiche, protette dalla legge, per asportare da esse oggetti preziosi o comunque d’interesse archeologico da [...] vendere ad amatori e collezionisti (soprattutto con riferimento alle tombe etrusche del Lazio e della Toscana). ...
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bisomo
bisòmo s. m. [dal lat. tardo bisomum (o bisomus locus), comp. di bi- e del gr. σῶμα «corpo»]. – Termine con cui, nelle catacombe, si indicava una sepoltura per due salme: si riferisce propriamente [...] ai loculi praticati orizzontalmente nelle pareti verticali delle gallerie. Con sign. analogo, in archeologia, urne cinerarie b., le caratteristiche urne etrusche contenenti due corpi, di solito marito e moglie, raffigurati in scultura sul coperchio. ...
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solario
solàrio s. m. [dal lat. solarium, der. di sol solis «sole»]. – 1. In archeologia, l’orologio solare, comprensivo di gnomone e meridiana, in uso presso gli antichi Romani, e per estens. anche [...] credere che in origine il solarium fosse coperto a loggiato e derivasse dalla loggia sotto tetto delle case etrusche. 3. Nell’architettura moderna, spazio scoperto, per lo più una terrazza, appositamente studiato per cure elioterapiche in istituti ...
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dodecapoli
dodecàpoli s. f. [comp. del gr. δώδεκα «dodici» e πόλις «città»; cfr. gr. δωδεκάπολις agg. «formato di dodici città»]. – Nella Grecia antica, lega di 12 città; indica in partic. la confederazione [...] , Miunte, Priene, Samo, Teo). Dagli storici il termine è stato esteso a indicare anche la lega, a carattere sacro, delle dodici città etrusche (d. etrusca) che ebbe il suo centro nel Fanum Voltumnae presso la città di Volsinî (l’odierna Orvieto). ...
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calcidese
calcidése agg. e s. m. e f. [dal lat. Chalcid(i)ensis]. – Della città greca di Càlcide, nell’isola d’Eubea: alfabeto c.; vasi c., serie di circa 300 vasi, a figure nere, che si ritengono prodotti [...] a Calcide, provenienti da necropoli etrusche, con iscrizioni in alfabeto calcidese e databili dal 550 al 500 a. C. circa. Come sost., abitante o nativo di Calcide. ...
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Magistrato supremo delle città etrusche, corrispondente, secondo gli antichi, al rex dei Latini. Uno dei l. era a capo dell’intera confederazione etrusca; verso la fine del 5° sec. a.C., con l’avvento di repubbliche aristocratiche, i l. scomparvero.