dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, [...] di vantaggio e di svantaggio, lat. dativus commodi et incommodi, che indica il vantaggio o il danno che deriva alla persona espressa nel dativo (per es.: «non è per me che lo faccio ma per voi»), e il d. etico o d’interesse, lat. dativus ethicus, che ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] soprattutto in quanto espressi mediante preposizione (e quindi c. genitivo per il compl. di specificazione: «del cittadino»; c. dativo per il compl. di termine: «al cittadino», ecc.). ◆ Dim. caṡétto, caso non grave, avventura lieta, fatto singolare e ...
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bruciare
v. tr. e intr. [lat. *brusiare, di etimo incerto] (io brùcio, ecc.). – 1. tr. a. Consumare, distruggere con l’azione del fuoco: b. la legna; b. della carta; b. l’incenso; ho bruciato un pacco [...] che brucio di gioia, di allegria Feroce dentro la mia casa buia (Dario Bellezza). Con la particella pron. (in funzione di dativo), provocare gran dispiacere o disappunto: le sue parole mi bruciavano; mi brucia molto il suo rifiuto; si vede che quell ...
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interesse
interèsse (ant. e pop. tosc. interèsso) s. m. [dal verbo lat. interesse «essere in mezzo; partecipare; importare», comp. di inter «tra» e esse «essere»]. – 1. Il prezzo pagato, o che dev’essere [...] i.; è un egoista che non ha interesse per nessuno. In sintassi (e spec. nella sintassi latina), complemento d’i., dativo d’interesse, altro nome del dativo etico (v. etico1, n. 2). c. La capacità che una cosa o una persona ha di suscitare in noi tali ...
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perdonare
v. tr. e intr. [lat. mediev. perdonare, der. del lat. class. condonare «condonare» per sostituzione di prefisso] (io perdóno, ecc.). – 1. tr. a. Non tenere in considerazione il male ricevuto [...] ) a. Risparmiare, aver pietà, offrire una via di scampo; è usato quasi sempre in frasi negative o di senso negativo, costruito con il dativo di persona: i nemici misero a sacco la città senza p. né a donne né a bambini; è una lingua maledica che non ...
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gli2
gli2 pron. pers. [lat. ĭllī, dativo sing. di ille «egli»]. – Forma debole della declinazione del pron. pers. egli, usata per il compl. di termine, «a lui»; si appoggia al verbo come proclitica (gli [...] » (gli telefonerò che desidero vederla), conforme all’etimologia, essendo illi maschile e femminile; più frequente come forma atona del dativo plurale maschile e femminile, col sign. di «a loro»: Chi si cura di costoro a Milano? Chi gli darebbe retta ...
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locativo1
locativo1 agg. e s. m. [der. del lat. locus «luogo», sul modello di accusativo, dativo, ecc.]. – 1. In linguistica, caso l., o assol. locativo s. m., il caso che in alcune lingue indica lo [...] «in casa»), o anche il tempo determinato (lat. hieme «d’inverno»). In greco esso era fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con la prep. in (talora anche senza preposizione), ma ne è tenuto distinto ...
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mi1
mi1 pron. pers. [lat. me, accus., mi (= mihi), dativo]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. io, sia come compl. oggetto (non mi ha visto = non ha visto me), sia come compl. [...] , stammi a sentire, ridammi il libro; ant. emmi (= mi è). 2. Usi particolari: a. Per esprimere partecipazione, cioè come dativo etico (v. etico1): che mi vai dicendo?; stammi bene. b. Con valore prevalentemente rafforzativo: I’ mi son un che, quando ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] non gliene importasse affatto; se ode squilla di lontano Che paia il giorno pianger che si more (Dante). Molto frequente con il dativo della persona: mi è parso di sentire un rumore; m’era parso di vederlo tra la folla, ma devo essermi ingannato; mi ...
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simpatetico
simpatètico agg. [dal gr. tardo συμπαϑητικός, der. di συμπαϑέω «provare gli stessi sentimenti»] (pl. m. -ci), letter. – 1. Che si accorda perfettamente al modo di pensare e di sentire, al [...] e alle inclinazioni di una persona, o alla natura e al carattere di una cosa: l’ufficio di giudice di tutta l’umanità è s. dell’animo dantesco. 2. Nella sintassi, dativo s., altra denominazione del dativo etico o di partecipazione (v. etico1). ...
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Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo di un’azione, ed è perciò in primo...
Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome atono e non è necessario ai fini della...