legare1
legare1 (ant. o dial. ligare) v. tr. e intr. [lat. lĭgare] (io légo, tu léghi, ecc.). – 1. tr. a. Stringere, avvolgere con una fune o un altro mezzo flessibile qualcosa o qualcuno, o più cose [...] imbavagliato; fam., l’hanno legato come un Cristo; pazzo da l., pazzo furioso; fig., è pazzo da l. (o assol. è da l.), di cosa con una fune o sim.: l. il cane alla catena, il cavallo alla greppia, la barca alla riva; fig., l. l’asino dove vuole ...
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matto1
matto1 agg. e s. m. (f. -a) [forse lat. tardo mattus, matus «ubriaco»]. – 1. a. ant. Stupido, stolto: così m. come egli è, senza alcuna cagione è ... fuori d’ogni misura geloso di me (Boccaccio). [...] m., l’ospizio dei m., il manicomio. È sinon. più pop. di pazzo e di folle, dai quali non è però sostituibile in alcuni proverbî, quali: oro matto, v. matto3). c. Con accezioni partic.: cavallo m., bizzarro; pecora m., affetta da capostorno; razzo m ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] lume con tutte e due le mani, che non ti cada!; è pazzo, tenetelo! In partic., nel linguaggio alpinistico, arrestare la caduta del che non potesse vestire di drappo se non chi tenesse cavallo (Machiavelli); con sign. affine a trattare: tenere bene ...
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guazzare
v. tr. e intr. [der. di guazzo, guazza] (come intr., aus. avere). – 1. Forma meno com. di sguazzare e diguazzare. In partic., nell’uso
tosc., g. o far g. un cavallo (o altro animale), portarlo [...] ; con uso intr., di liquidi, muoversi sbattendo entro un recipiente non pieno, quando siano agitati: il vino guazza nel barile; l’uovo guazza. 2. tosc. Guadare: sì grosso era il fiume, e sì corrente, Che chi lo guazza è pazzo, e se ne pente (Berni). ...
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spolpare
v. tr. [der. di polpa, col pref. s- (nel sign. 4)] (io spólpo, ecc.). – 1. a. Levare la polpa: s. un pollo; s. un osso, togliere e mangiare la carne che vi è attaccata: mangiavano fino a che [...] osso spolpato; per estens., magro, rinsecchito, emaciato: un cavallo spolpato, squallido, scarno (Segneri); da un rostro elevato uso tosc., con funzione rafforzativa, tisico (meno com. pazzo, matto, ecc.) spolpato (più spesso spólpo), completamente, ...
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furioso
furióso agg. [dal lat. furiosus, der. di furia «furore, furia»]. – 1. a. Di persona che, per grande collera, per impazienza o per temperamento facilmente eccitabile, è presa da furore e manifesta [...] per insofferenza d’animo o per alienazione mentale: un uomo f.; pazzo f. (in questo sign., è stato anche usato come sost., Analogam., di animali che danno segni di furore e violenza: un cavallo f., un toro f.; in araldica, attributo del toro rampante. ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] c. Indicando il mezzo con cui ci si sposta: a. a piedi, a cavallo, in bicicletta, in automobile, col treno, in barca, con la nave, in . di essere: d’affanno Quasi libera vai (Leopardi); a. pazzo per il cinema, per la musica, per il cioccolato, averne ...
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Cavallo Pazzo (Crazy Horse)
Cavallo Pazzo
(Crazy Horse) Capo sioux (n. 1849-m. Fort Robinson, Nebraska, 1877). Promotore della rivolta nel 1876-77, partecipò alla famosa battaglia del 25 giugno 1876 presso il Little Big Horne, nella quale...
Giornalista italiano (Bastiglia 1944 - Washington 2019), figlio di Guglielmo. Corrispondente da Bruxelles (1970) e da Washington (1973) per La Stampa, passò poi (1977) al Corriere della sera come articolista e inviato speciale a Mosca. Dopo...