pasto2
pasto2 s. m. [lat. pastus -us, der. di pascĕre «pascere», part. pass. pastus]. – 1. a. L’atto del mangiare, soprattutto in quanto si compie ogni giorno e a ore determinate, per il proprio sostentamento, [...] digerente. 3. Con uso fig., dare in pasto, offrire alla curiosità altrui, ai commenti e giudizî, non sempre benevoli, della gente, divulgare, far conoscere: dare in p. al pubblico, con riferimento a notizie sensazionali o scandalose diffuse dalla ...
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zar
żar s. m. – Voce di origine etiopica, che significa propriam. «spiriti benevoli dell’aria» e che in etnologia indica un movimento di possessione rituale (v. possessione, n. 1 b) sorto nella regione [...] di Gondar (Etiopia) e diffuso nei vicini paesi musulmani, quali la Somalia (in cui è detto sar), nel Sudan, nell’Egitto, nella penisola arabica e nella stessa città santa della Mecca; il rito consiste ...
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premere
prèmere v. tr. e intr. [lat. prĕmĕre] (pass. rem. io preméi o premètti [ant. anche prèssi], tu premésti, ecc.; part. pass. premuto, ant. prèsso). – 1. tr. a. Fare forza, gravare su qualche cosa [...] : resistere, opporsi alle forze prementi, alla calca premente; Renzo ... poté collocarsi in una di quelle due frontiere di benevoli, che facevano, nello stesso tempo, ala alla carrozza e argine alle due onde prementi di popolo (Manzoni). In partic ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] ; aveva un paio d’o. spauriti, smarriti, spaventati, attoniti; guardare con o. paterni, materni, fraterni; con o. benevoli, pietosi, compassionevoli, amorosi, amichevoli, supplichevoli, ansiosi; sentì gli o. vivissimi della madre che la fissavano più ...
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lusinga
luṡinga s. f. [dal provenz. lauzenga, che è dal franco lausinga, propr. «bugia»]. – Qualsiasi allettamento, fatto di frasi adulatorie, di parole amiche, di promesse, di atti esteriormente benevoli, [...] di finte attenzioni, ecc., con cui si cerca di attrarre qualcuno al nostro volere, di cattivarsene la fiducia col fine di indurlo a fare cosa che sia di nostro vantaggio. Per lo più usato al plur.: attirare, ...
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Medico (Castel delle Preci, Spoleto, 1685 - Firenze 1756), oculista e chirurgo all'Arcispedale di S. Maria Nuova di Firenze (dal 1706). Fu il primo a dare, in una lettera ad A. M. Valsalva (1722), la dimostrazione anatomo-patologica che la cataratta...
Musicista (Roma 1605 - ivi 1672). Allievo di V. Ugolini, fu maestro di cappella in varie chiese di Roma (S. Maria in Trastevere, 1624-30; S. Spirito in Sassia, 1630-38; S. Luigi dei Francesi, 1638-44), quindi (1644-45) a Vienna presso l'arciduca...