batteriologobatteriòlogo (o bacteriòlogo) s. m. (f. -a) [comp. di batterio e -logo] (pl. m. -gi, raro -ghi). – Studioso di batteriologia; esperto di batteriologia che si occupa di ricerche sperimentali [...] o delle applicazioni industriali di questa scienza. In senso ampio, è sinon. di microbiologo, termine da cui è stato oggi quasi universalmente sostituito ...
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erwinia
erwìnia 〈ervì-〉 s. f. [lat. scient. Erwinia, dal nome del batteriologo amer. Erwin F. Smith († 1927)]. – Genere di enterobatterî, con una ventina di specie, che invadono i tessuti vegetali producendo [...] lesioni locali (necrosi dei rami del pero, marciume della radice della carota, avvizzimento delle cucurbitacee, marciume nero della patata, ecc.), o anche la morte della pianta ...
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tubercolosi
tubercolòṡi s. f. [der. di tubercolo]. – 1. Malattia infettiva e contagiosa dell’uomo e di alcuni animali (soprattutto bovini, e altri a sangue caldo), provocata da uno schizomicete parassita, [...] della specie Mycobacterium tuberculosis, comunem. noto come bacillo di Koch (dal nome del medico e batteriologo ted. Robert Koch che lo scoprì nel 1882), e caratterizzata dalla produzione, negli organi, di focolai elementari formati da componenti ...
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escherichia
escherìchia 〈eššerìkia〉 s. f. [lat. scient. Escherichia, dal nome del batteriologo ted. Th. Escherich (1857-1911)]. – Genere di batterî che comprende forme a bastoncino corto, diffuse in [...] natura, particolarmente nell’intestino degli animali, capaci di fermentare glicosio e lattosio con produzione di acidi e di gas. La specie tipica è Escherichia coli, indicata anche come Bacterium coli, ...
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piastra1
piastra1 s. f. [estratto dal verbo impiastrare]. – 1. Lastra piuttosto robusta di metallo, di pietra o d’altro materiale; è termine generico, usato, con varie specificazioni, per indicare dispositivi [...] placca motrice (v. placca, n. 6 b). 3. In microbiologia, p. di Petri (detta anche capsula di Petri, dal nome del batteriologo ted. J. R. Petri, 1869-1927), contenitore di vetro o di plastica trasparente di forma circolare, chiuso da un coperchio di ...
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yersinia
yersìnia s. f. [lat. scient. Yersinia, dal nome del batteriologo fr. di origine svizzera A.-J.-E. Yersin (1863-1943)]. – Genere di batterî gram-negativi, in passato compreso nel genere Pasteurella, [...] comprendente specie causa di gravi malattie (tra cui la peste), genericam. denominate yersiniosi ...
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shigellosi
shigellòṡi 〈ši-〉 s. f. [der. del nome del genere Shigella, e questo dal nome del patologo e batteriologo giapp. Kiyoshi Shiga (1870-1957), col suff. medico -osi]. – In medicina, gruppo di [...] malattie infettive prodotte da batterî del genere Shigella, della famiglia enterobatteriacee: comprende varie forme di enterite e di enterocolite, e solo eccezionalmente setticemie e manifestazioni extraintestinali ...
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borrelia
borrèlia s. f. [lat. scient. Borrelia, dal nome del batteriologo fr. A. Borrel (1867-1936)]. – In biologia, nome di un gruppo di microrganismi dell’omonimo genere (famiglia delle treponematacee), [...] di forma ondulata, a spire poco profonde, dotati di movimenti elicoidali; sono coltivabili in anaerobiosi, posseggono spiccata resistenza, e sono patogeni per l’uomo, nel quale causano la sindrome che ...
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microbiologo
microbïòlogo s. m. (f. -a) [der. di microbiologia] (pl. m. -gi, raro -ghi). – Studioso, esperto di microbiologia; è sinon. di batteriologo, che in questo sign. più ampio è ormai poco usato. ...
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penicillina
s. f. [dall’ingl. penicillin, der. del nome del genere Penicillium «penicillio»]. – 1. Nome generico di antibiotici elaborati da funghi microscopici del genere Penicillium; in partic., sostanza [...] antibiotica a elevata azione battericida, scoperta dal batteriologo scozz. Sir Alexander Fleming, che nel 1928 osservò in piastre di agar seminate con stafilococchi e incidentalmente inquinatesi con Penicillium notatum la scomparsa di colonie ...
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Anatomopatologo e batteriologo (Vienna 1866 - ivi 1922). Tenne le cattedre di anatomia patologica di Graz (1913) e di Vienna (1920); fece importanti lavori sulla peste, la tubercolosi, il meningococco, ecc.
Medico e batteriologo (Hansdorf 1854 - Marburgo 1917). Insegnò igiene a Halle (1893) e a Marburgo (1895). Lavorò al siero antidifterico e propose una vaccinazione antitubercolare nei bovini. Premio Nobel (1901) per la medicina.