apostrofeapòstrofe s. f. [dal lat. apostrŏpha, apostrŏphe, gr. ἀποστροϕή, der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – 1. Figura retorica per la quale chi parla interrompe d’un tratto la forma espositiva [...] frase (d’invocazione, di richiamo, d’invettiva, di offesa) rivolta animatamente a qualcuno, con cui non si era precedentemente in discorso: lo interpellò con un’a. poco piacevole; apostrofi, epiteti, invocazioni accompagnavano il rito (Palazzeschi). ...
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apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe [...] a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente il discorso, con tono di rimprovero o con sdegno: lo apostrofò con molta violenza. ...
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pupilla2
pupilla2 s. f. [dal lat. pupilla, propr. dim. di pupa «bambola, bambina» (per la piccola immagine che vi si vede riflessa)]. – 1. a. In anatomia, l’orifizio circolare situato al centro dell’iride, [...] , capacità di vedere: Nessun, finch’io m’avrò spirto e pupilla ... Oserà vïolar la tua persona (V. Monti, in un’apostrofe di Achille a Calcante). 2. In ottica, p. di entrata, la porzione (in genere circolare) del fascio di luce (supposto proveniente ...
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ironia
ironìa s. f. [dal lat. ironīa, gr. εἰρωνεία «dissimulazione, ironia», der. di εἴρων -ωνος «dissimulatore, finto»]. – 1. In origine, finzione (e insieme anche interrogazione): questo sign. si conserva [...] : «Vieni a veder la gente quanto s’ama!», nel canto VI del Purgatorio (v. 115), e nello stesso canto tutta l’apostrofe a Firenze: «Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca ...» (vv. 127-151). Ironia può essere ...
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asino
àsino s. m. (f. -a) [lat. asĭnus, der. da un vocabolo preindoeuropeo affine al sumerico anśu «asino», come il gr. ὄνος «asino»]. – 1. Quadrupede da soma e da basto, detto anche ciuco o somaro: [...] locuzioni e di modi di dire: essere, parere un a., essere un a. calzato e vestito, di persona rozza e ignorante; e come apostrofe o titolo ingiurioso: asino!, pezzo d’a.!, quell’a. di ...; duro, cocciuto come un a.; a. bardato, a. risalito, di chi da ...
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piacentiere
piacentière (ant. piacentièro, piacentèro; anche piagentière, piagentièro, piaṡentière, piaṡentièro) agg. e s. m. [der. di piacente, piagente], ant. e letter. – 1. agg. Che è motivo di piacere; [...] piacentiere dei bastardi di Francia: va, va, paraninfo e aizzatore di mogli e drude reali! (Carducci, in un’apostrofe al cardinale Alberoni); abbondano sempre ... coloro che non resistono alla tentazione di farsi lusingatori e piacentieri del proprio ...
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figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento [...] l’antitesi, la paronomasia, l’omoteleuto, ecc.; e f. di concetto (o di pensiero), come l’interrogazione retorica, l’apostrofe, l’aposiopesi, la prolessi; le figure di carattere più propr. grammaticale, come lo zeugma, il metaplasmo, l’anacoluto, sono ...
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traslato
(ant. translato) agg. e s. m. [dal lat. translatus, part. pass. di transferre «trasferire, trasportare»]. – 1. letter. Trasferito, trasportato, con valore di participio (anche unito all’ausiliare [...] di qualche cosa»). I traslati più comuni, nella retorica moderna, sono la metafora in senso stretto, la metonimia e sineddoche, l’antonomasia, la perifrasi, la litote, l’ironia, l’iperbole, l’apostrofe, la preterizione, ecc. (v. le rispettive voci). ...
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beato
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. beatus, propr. part. pass. di beare]. – 1. Che gode o si suppone e si spera che goda la visione di Dio in paradiso: le anime b.; gli angeli b.; E vederai color che [...] può spendere, chi non ha obblighi familiari; b. gioventù! Te beata, gridai, per le felici Aure pregne di vita (Foscolo, nell’apostrofe a Firenze); Beatissimi voi, Ch’offriste il petto alle nemiche lance Per amor di costei ch’al sol vi diede (Leopardi ...
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taliano
s. m. – 1. Aferesi ant. di italiano: fusse t. pagherebbe al re [di Francia] denari 13 per lira, e se fusse altro che t. pagherebbe pure denari 11 per lira (Balducci Pegolotti). È anche, talora, [...] forma ridotta di italiano, soprattutto come apostrofe, in bocca di stranieri. 2. Nome usato nell’Italia centr. per il cavalier d’Italia, uccello della famiglia caradridi. ...
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Figura retorica per la quale chi parla interrompe la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. Quando è accompagnata da toni violenti,...
apostrofe
Francesco Tateo
Originariamente collegata con l'oratoria forense (consisteva essenzialmente nel volgere le spalle ai giudici per rivolgersi al pubblico o all'imputato), l'a. fu considerata nella retorica classica e medievale particolarmente...