tacco
s. m. [prob. retroformazione da taccone] (pl. -chi). – 1. Rialzo della scarpa, attaccato alla suola in corrispondenza e sotto al calcagno, alto da pochi millimetri a parecchi centimetri (come in molti tipi di scarpe da donna): scarpe con tacco, senza tacco; t. di cuoio, di para, di gomma; t. di legno rivestito di pelle; t. bassi, alti; t. a spillo, sottilissimi e molto alti; rompere, perdere un t.; rifare i t.; scattare sull’attenti battendo i t.; scherz., alzare i t. (o il t.), battere i t. (o il t.), prendere la fuga, svignarsela: Dunque fu detto che battesse il t. (Giusti); nel gioco del calcio, colpire di tacco, calciare col tallone per effettuare un passaggio smarcante alle proprie spalle o anche per tirare in porta. Per l’espressione punta e tacco (o tacco e punta) del gergo automobilistico, v. punta1 (n. 2 b). 2. estens. a. Ciascuno dei pezzi di legno che si mettono sotto un oggetto per sostegno o per dargli maggiore stabilità: mettere i t. a una botte, a un rullo, per impedire che rotolino e si spostino; tacchi di legno o di metallo per aerei, posti sotto i copertoni delle ruote per impedire il movimento dell’aereo a terra (ormai sostituiti dai freni meccanici). b. In marina, grosso pezzo di legno, per lo più squadrato, come, per es., i varî elementi che formano le taccate. In partic., t. del bozzello, il blocchetto di legno che viene inserito tra le due ganasce di un bozzello per impedire che il cavo ne esca o che si impigli tra il bozzello stesso e il pennone o albero al quale esso è fissato. c. Pezzo di legno tornito, cilindrico o leggermente conico, che nelle artiglierie lisce ad avancarica del Settecento e del primo Ottocento si interponeva tra la carica e il proietto sferico (palla per i cannoni, granata per gli obici, bomba per i mortai) allo scopo di guidare il proietto medesimo, così da evitarne eccessivi sbattimenti nell’anima, e anche di tenere le granate e le bombe opportunamente orientate durante la traiettoria in modo da assicurare il migliore funzionamento della spoletta. d. In tipografia, tacchi (o alzi, supporti), le striscioline di carta incollate sul foglio di avviamento per rinforzare le parti nelle quali la pressione riuscirebbe troppo debole, o sotto i clichés per portarli all’altezza del carattere (in questo caso oltre alla carta vengono usate lamine metalliche). e. In geomorfologia, lembo di sedimenti suborizzontali meno erodibili, isolato in parte o completamente dagli agenti esogeni, simile per la forma a un tacco di scarpa (per es., i tacchi della Sardegna orientale, formati da lembi di calcari mesozoici isolati e limitati verso il mare da ripide falesie). ◆ Dim. tacchétto, anche con sign. partic. (v. la voce), tacchettino.