svogliato
agg. [der. di voglia, col pref. s- (nel sign. 2)]. – Che non ha voglia di qualche cosa: il cuoco gli mandò il manicaretto, il quale egli fece porre davanti alla donna, sé mostrando quella sera svogliato (Boccaccio); quando sa che l’altro ha bisogno di vendere, si ritira, fa lo svogliato (Manzoni); più spesso con riferimento alla voglia di lavorare o di studiare, e per indicare un comportamento abituale: un ragazzo, uno studente s.; un operaio, un impiegato s., che lavora di malavoglia, con indolenza. ◆ Dim. svogliatèllo, svogliatino, svogliatùccio; pegg. svogliatàccio, per lo più riferiti a chi ha poca voglia di lavorare o di studiare. ◆ Avv. svogliataménte, con poca voglia, mostrando scarso impegno e interesse: fare un lavoro, studiare svogliatamente; mangiare svogliatamente (più com. di malavoglia); la mula annusava l’acqua svogliatamente, agitando le orecchie stracche stracche (Capuana).